Viaggio nei parchi cittadini tra giochini rotti e degrado

BRINDISI – (da Il7 Magazine di Lucia Pezzuto) Giochini rotti e usurati dal tempo, alcuni anche tristemente vandalizzati, i parchi a Brindisi non sono a misura di bambino. A testimoniarlo quanto accaduto la settimana scorsa all’interno di parco Maniglio al quartiere Bozzano dove una pesante trave di legno che sorreggeva un’altalena si è spezzata proprio mentre due bambini erano seduti sui seggiolini. La trave si è spezzata in due monconi rovinando per terra , i seggiolini si sono staccati e i due bimbi sono volati al suolo. In pochi istanti dalle allegre risate si è passati alle urla di spavento e alle lacrime dei piccoli. Quello che doveva essere un momento di gioco si è trasformato in una tragedia sfiorata. Assurdo se si pensa che il parco è affidato alla custodia del Comune e che quotidianamente accoglie decine di bambini accompagnati dalle loro famiglie. La trave , che comunque è stata sostituita il giorno dopo, si sarebbe spezzata a causa dell’usura, il tempo e le intemperie hanno fatto il resto. Purtroppo in questi mesi nessuno si è occupato della manutenzione e il parco è stato abbandonato a se stesso, incustodito e per giunta pericoloso. Parco Maniglio non è l’unico parco cittadino. Brindisi conta almeno una decina di aree destinate , si fa per dire , ai bambini tra parchi attrezzati e zone verdi.

Quelli maggiormente frequentati sono per l’appunto Parco Maniglio, al quartiere Bozzano, Parco Di Giulio, nei pressi del nuovo mercato coperto, il Parco del Casale, sito nell’omonimo quartiere, il Parco Cesare Braico, in fondo a via Appia, e il più grande , il Parco del Cillarese. Quest’ultimo è senza dubbio, nonostante le dimensioni, quello che ad oggi risulta nelle   condizioni migliori. Non si può dire la stessa cosa per gli altri dove oramai l’incuria e gli atti di vandalismo la fanno da padrone. Il Comune di Brindisi da tempo ha eliminato il servizio di custodia e guardiania nei parchi, servizio inizialmente  affidato alla Brindisi Multiservizi.  Gli operatori della società in house del Comune si recano sul posto solo per aprire e chiudere i cancelli, ma nessuno si preoccupa di ciò che accade dentro nonostante la grande frequentazione da parte di ragazzi di tutte le fasce d’età e delle famiglie.

Parco Maniglio , al quartiere Bozzano, oltre l’episodio, a dir poco scioccante, dell’altalena rotta, proprio qualche settimana fa era stato protagonista di un brutale atto di vandalismo. Qualcuno, dopo essersi introdotto nei bagni pubblici, ha pensato bene di sradicare dal muro il lavabo e farlo a pezzi. Anche in questo caso, come spesso accade, nessuno ha visto nulla e ne si è accorto del danno.

Eppure molta gente del quartiere spesso lamenta di gruppi di ragazzi che la notte si introducono furtivamente all’interno dell’area giochi e disturbano con i loro schiamazzi. Atti di vandalismo anche nel Parco Di Giulio, uno dei parchi più giovani della  città di Brindisi. Qui i grandi spazi invitano a trascorrere la giornata sui prati verdi o a dedicarsi all’attività fisica. Peccato che qualcun altro ha invece preferito abbattere i cordoli e distruggere i faretti per l’illuminazione lungo i vialetti piuttosto che godersi l’area fresca. In ogni caso , come si suol dire , oltre il danno anche la beffa, perché i mattoni divelti a distanza di giorni dalla segnalazione sono ancora lì.

Nessun operaio incaricato da Comune di Brindisi si è presentato per rimediare al danno e ripristinare lo stato dei luoghi e lo scenario peggiora se ci si sposta in via Appia dove insiste il Parco Cesare Braico, lo stesso parco dove lo scorso fine settimana e anche il prossimo si organizzano eventi per bambini.

Il Parco Cesare Braico affidato al Comune di Brindisi è abbastanza vasto da ospitare un istituto superiore, l’Alberghiero Sandro Pertini, un vecchio rudere  a due piani, un tempo Sanatorio antitubercolare con tanto di centro per le vaccinazioni, e una serie di spazi verdi con aree dedicate allo sport e al gioco per i più piccoli. Oggi la fotografia del parco è a dir poco deprimente: i prati sono una distesa di rifiuti tra lattine, mascherine usate e carte di ogni genere, ma in questo caso la responsabilità è da dividersi tra i responsabili della pulizia e l’inciviltà del cittadino; i giochini per i bimbi sono marci, il legno è distrutto dal tempo e dall’usura, la ruggine ha corroso le parti metalliche; un ecomostro a due piani sorge a pochi passi dall’area bambini, una struttura decadente, spesso luogo di spaccio. In questo parco fin troppo spesso si sono verificati incidenti, in particolare a causa della presenza del vecchio rudere  da dove un bambino lo scorso anno è caduto.

E’ al limite della decenza il Parco del quartiere Casale dove i giochi per i bimbi sono stati sostituiti qualche anno fa e sono, fortunatamente , ancora in buono stato. Non si può dire altrettanto del pattinodromo, un tempo una incredibile pista per il pattinaggio di cui oggi resta ben poco, uno spazio che potrebbe essere restituito all’infanzia. Nel 2009 si svolse il campionato regionale al quale presero parte 20 società pugliesi. Quella fu l’ultima occasione per vedere il pattinodromo tirato a lucido. Da quel momento in poi l’impianto non è mai più stato utilizzato ma soprattutto nessuno se ne è più occupato. Pur essendo una struttura comunale, l’amministrazione non ha provveduto alla manutenzione e con il passare degli anni quella pista che ha ospitato campionati e gare prestigiose è andata in rovina.

I parchi non sono le uniche aree verdi della città ve ne sono molte altre, seppur più piccole ,che sorgono sulle piazze dei quartieri, alcune ospitano anche giochi per bambini. L’idea del Comune era quella di attrezzare tutti gli spazi e renderli fruibili ma pare che una volta sistemate queste aree finiscano sistematicamente nel dimenticatoio. E’ il caso di piazza Tirolo, al rione Commenda, dove tutto quello che resta dei giochi per bambino sono quattro ferri vecchi e arrugginiti, terribilmente pericolosi. Inesistenti, invece, su via del mare dove solo un paio di anni fa l’amministrazione inaugurava l’ennesima area verde con affaccio sul mare. Belle , molto bella, in principio, ora resta il deserto.

Sono finite nel dimenticatoio le aree verdi attrezzate nel quartiere Sant’Elia, qui si era pensato bene di riqualificare il rione con l’installazione di panchine e giostrine. Quel che resta dei buoni propositi è oramai sommerso dall’erba alta un metro, della serie : chi trova un giochino trova un tesoro.

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