Vigile ammazza ragazzo. I familiari della vittima devono restituire i soldi al Comune

ORIA- Un vigile urbano in servizio ammazza un ragazzino di 17 anni e  la responsabilità non è del Comune. Lo ha stabilito la Corte di cassazione dopo il ricorso presentato  nel 2007 dal  Comune di Oria contro due sentenze, del tribunale civile di Brindisi e della Corte D’Appello di Lecce che avevano  fatto pagare all’ente 508 mila euro ai genitori e al fratello del ragazzo.

L’organo supremo ha dato ragione al Comune che con una delibera dell’1 febbraio scorso, ha avviato le procedure per riprendersi 508mila euro di risarcimento che erano stati concessi ai famigliari della vittima. Il  ragazzino fu ucciso da un vigile urbano l’11 agosto del 1991, durante la  famosa rievocazione storica del Torneo dei Rioni . Il ragazzo venne raggiunto da un colpo di pistola alla testa  sparato dal vigile, il quale aveva pensato che il giovane volesse scavalcare, insieme ad altri ragazzini, un muro per assistere gratuitamente palio  dei Rioni, la manifestazione federiciana che si svolge annualmente a Oria. Il vigile è stato condannato a 16 anni di carcere

Il Comune ha chiesto la restituzione dei soldi.  La Corte di Cassazione non ha ora riconosciuto la sussistenza in occasione del delitto del rapporto organico fra l’attività del dipendente e l’ente pubblico”, ritenendo i che il Comune non sia responsabile in solido con l’agente municipale.

Per i giudici “Nel caso in esame non esiste la responsabilità del Comune, per il fatto illecito del vigile urbano in assenza del presupposto della riferibilità alla pubblica amministrazione della condotta del medesimo dipendente, che ha sparato contro il ragazzino uccidendolo, in attuazione di un fine strettamente personale ed egoistico, del tutto estraneo all’amministrazione“.

Brindisioggi

1 Commento

  1. QUANDO A UNA GUARDI MUNICIPALE SI CONSEGNA UN PISTOLA CI DOVREBBE ESSERE UN CONTROLLO PERIODICO PER L’IDONEITà DELLA SALUTE PSICHIATRICA DELL’ADDETTO DEL DETENTORE DELL’ARMA IN CUI LA RESPONSABILITà DOVREBBE CADERE AL DATORE DI LAVORO CIOè ALL’AMINISTRAZIONE PUBLIACA E IN PRATICA ALLO STATO CHE APLICA LA LEGGE ALLA DETENZIONE DI ARMI…

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