Vittima dell’usura presenta un esposto contro il sindaco: “Volevo solo invitare a denunciare”

ERCHIE- Lui vittima dell’usura, Paride Margheriti, rilascia una intervista a Tg5 dove denuncia  un isolamento personale e istituzionale nel suo paese, Erchie.  Tanto che la giornalista nel servizio mandato in onda dice che il giovane è mal visto in paese. Da qui l’ira del sindaco  del comune del brindisino, Giuseppe Margheriti,  che in una nota inviata ai giornali afferma di voler difendere l’onorabilità dei suoi concittadini e poi aggiunge: “Non può Paride Margheriti offendere il proprio paese di origine. Molti miei concittadini non usano macchine di lusso e non si sono  mai appropriati di denaro di cui erano venuti in possesso dall’attività svolta”.  Parole che all’ex assicuratore, che un anno fa fece arrestare i due presunti aguzzini, non vanno giù e così querela il sindaco.   Il suo legale, l’avvocato Pasquale  Fistetti, che lo sta accompagnando in questa lotta sin dal primo giorno, ha preparato tutto e domani presenterà l’esposto.  “ Il sindaco- spiega l’avvocato Fistetti- dà una personale interpretazione di una vicenda processuale di cui non conosce nulla”.

Margheriti si difende, vuol dare delle spiegazioni ai suoi concittadini, lui non avrebbe mai parlato nell’intervista rilasciata al Tg5 di paese omertoso. Lui voleva solo sollecitare la gente a denunciare, in una provincia in cui nell’ultimo anno si sono registrate  solo tre denunce.  “ Non avrei mai immaginato- afferma il giovane imprenditore- ed è con grande amarezza che mi ritrovo a dover replicare al  mio primo cittadino,  il quale per la prima volta si espone pubblicamente in merito alla vicenda di cronaca che mi vede vittima. La polemica o meglio definirla speculazione e becero populismo nasce da un messaggio di certo non esatto sui cittadini del mio paese, confusione creata a causa di un”taglia e cuci” di un ‘intervista durata trenta minuti e ridotta ad un minuto e trenta. Non era mia intenzione coinvolgere i cittadini nè tanto meno esprimere giudizi sommari. Non solo non era nelle mie intenzioni, ma in realtà neanche l’ho fatto, e la parte finale del mio intervento nell’intervista integrale era riferita ad una situazione di fatto sotto gli occhi di tutti amministratori e finalizzata all’invito nel denunciare, considerando che nella nostra provincia in un anno ci sono state solo tre denunce per usura, vuol dire che qualcosa non va e si può cambiare se tutti istituzioni in primis danno fiducia ai propri cittadini ponendosi in loro difesa  e non prestando implicitamente e  fra le righe il fianco come in questo caso a alla criminalità organizzata”.

 Margheriti  attacca il sindaco, gli chiede perché non è mai intervenuto prima nella sua vicenda,  perché mai alcuna posizione mediatica è stata intrapresa dal primo cittadino dopo i vari fatti criminosi di cui è rimasto vittima: dagli attentati incendiari alle minacce di morte giunte per posta.  “Un silenzio cosi rumoroso da parte dell’istituzione Sindaco mi spieghi- continua Margheriti-  con quale parola del vocabolario italiano andrebbe definito? Perché lo fa solo ora? Il tutto si sarebbe potuto risolvere con un semplice chiarimento, magari anche sinergico, ma la volontà della speculazione si evince dall’intera nota in cui il sindaco fa riferimento  ad errori gravi e meno gravi  da me commessi, nel periodo sotto usura, forse pensando di fare uno “scoop”.  Il sindaco trascura il fatto tali errori prima giudiziariamente e poi mediaticamente  davanti a milioni di persone in varie trasmissioni televisive sono stati ammessi preventivamente da me stesso di cui non ne vado fiero, e  di cui me ne assumo responsabilità e conseguenze cercando gradualmente di porre rimedio.”.

 L’ex imprenditore, che da mesi è a capo dell’associazione Antiracket e antiusura di Erchie e Torre Santa Susanna ha intrapreso questa battaglia di sensibilizzazione nei confronti della vittime, è sceso in campo in prima persona.  “Non è mia natura trovare giustificazioni vittimistiche- conclude Margheriti- per quanto i miei errori siano stati dettati da una situazione accertata e conclamata con mesi di indagini di ogni genere, ma ribadisco non mi esimo da ogni forma di responsabilità, di certo però non giustifica un primo cittadino che penso a questo punto non abbia la mente lucida per scindere le cose, facendo passare un messaggio opposto e di una gravità assoluta di cui spero vivamente, per quanto ne dubiti, non penso ne abbia contezza. Il fine della mia battaglia che mi ha portato a comparire a volto scoperto assumendomi rischi elevatissimi è quello di dare coraggio  a chi è vittima, quello di affrontare una piaga sociale che dilania la vita di tantissime persone il cui dramma lo si può comprendere solo vivendolo, e i risultati si stanno ottenendo già con le prime persone intenzionate  a denunciare, gravissimo e fa pensare che un sindaco non abbia voluto comprendere questo. Lo reputo corresponsabile morale per qualsiasi accadimento possa essere vittima io e la mia famiglia da questo momento in poi”.

 Lucia Portolano

 

3 Commenti

  1. Il tuo sindaco deve prendere le tue parti o delle centinaia di persone che hanno camminato senza assicurazione, o di chi ha estinto i mutui in anticipo e poi si è ritrovato equitalia in casa, o di chi ha commesso un sinistro ed ha dovuto risarcire i danni di tasca sua perchè scoperto di rca. Sinceramente commosso!

  2. Antonio caro,conosco parzialmente il tuo dramma, me ne hanno parlato, fidati che eviterei ogni forma di “pubblicità” di questo genere. In merito alle Istituzioni tu hai avuto armate di sindaci, io uno ma “armato” in senso opposto, ma al di là di questo non unire le persone alle sigle, per quanto mi riguarda comprendendo quello che tu hai potuto passare ti tendo la mano per qualsiasi cosa io possoa fare, comprendiamo che il nostro nemico deve essere la criminalità organizzate e polemiche con Istituzioni sarebbe l’ideale non ci fossero, anzi si deve stare tutti dalla stessa parte. Per qualsiasi cosa sono a disposizione.

  3. Ha solo voluto farsi publicità. Ma daltronde è una tattica degli appartenenti alla associazione antiracket F.A.I.
    Sul caso mio si è mobilitata la Provincia è stato fatto un consiglio monotematico, fu chiamato l’armata dei sindaci ma come ho sempre detto non’ho mai visto un solo rappresentante istituzionale et etc.

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