La Xylella arriva in Francia: non è bastato lo stop delle esportazioni di piante pugliesi predicato e imposto dal Ministero dell’Agricoltura transalpino.
Il batterio è giunto nel Paese, precisamente al mercato all’ingrosso di Rungis, alle porte di Parigi: la Xylella è stata individuata attraverso i controlli effettuati su una pianta di caffè arrivata dal Sudamerica attraverso l’Olanda. La paura per il paese oltralpe è che il batterio attacca 102 specie vegetali diverse, tra cui i vitigni, rinomati in Francia. Una scoperta che, per il senatore Dario Stefano e l’onorevole Giuseppe L’Abbate, mostra la leggerezza dei controlli dei prodotti extraeuropei in entrata sul suolo della Comunità Europea.
In Italia, torna a parlare il Ministro Martina. “Grazie a tutti quelli che promuovono l’hashtag #buonepraticheday contro la diffusione della Xylella – ha dichiarato il ministro – Avanti insieme per contrastare il batterio”. Con un tweet il Ministro Martina appoggia la giornata di buone pratiche contro la diffusione dell’insetto vettore della Xylella attraverso lavorazioni dei terreni come fresature, erpicature e trinciature nei comuni interessati della provincia di Taranto, ma soprattutto della provincia di Brindisi e Lecce.
Nella giornata di domani, nel palazzo della Provincia, il presidente Bruno ha convocato un’assemblea dei sindaci, allargata ai parlamentari, per fare il punto della situazione. Un invito, pare, non esteso ai consiglieri regionali che sta destando qualche polemica nell’ambito istituzionale. Proprio nel brindisino si continuano a tenere una serie d’incontri organizzati dalla Confederazione Italiana Agricoltori: a Fasano, giovedì 23 aprile alle 17.30, con il patrocinio della locale amministrazione comunale, si terrà l’incontro “Xylella: problematica e rimedi”.
Lunedì 27 aprile presso la cooperativa Copape in via Delle Croci di Pezze di Greco e a Pozzo Faceto venerdì 8 maggio presso la sede del Circolo culturale “Di Carolo” (entrambi alle 18)si terranno altri due incontri informativi sugli interventi da effettuare per prevenire l’attacco del batterio.
Dalle parole ai fatti sono passati nella provincia di Lecce: già stamattina è partito il giorno dell’”orgoglio salentino”, una mobilitazione per debellare la Xylella fastidiosa che ha infestato gli uliveti della provincia di Lecce e di Oria.
Circa cento i trattori entrati in funzione per anticipare di un mese le attività di sfalcio ed aratura così da ottenere l’abbattimento della popolazione dell’insetto vettore, la sputacchina, che in questo periodo si trova sulle erbe spontanee. In questo modo, si intende raggiungere l’obiettivo di contenere il Codiro (complesso del disseccamento rapido dell’olivo) e nel contempo ridurre drasticamente l’utilizzo di fitofarmaci.
L’iniziativa ha raccolto l’adesione di numerosi Comuni (Lecce, Caprarica di Lecce, Lequile, Specchia, Castrignano dei Greci, Castro, Galatone, Calimera, Matino, Minervino di Lecce, Miggiano e Patù, Veglie, Novoli, Campi Salentina e Castrì di Lecce), di Legambiente, Consorzio ed associazioni olivicole. Una delle località previste per la manifestazione è Copertino, dove è stato individuato un focolaio dell’infezione.
Intanto, il commissario straordinario Silletti non molla la presa. “Le eradicazioni degli ulivi malati andranno avanti”, ha affermato Silletti partecipando al “Buonepraticheday” a Ugento. Il commissario ha chiarito che le modalità con cui saranno effettuate le eradicazioni nei paesi del nord Salento, dove da martedì sono in corso presidi di cittadini e esponenti delle associazioni ambientaliste, sono attualmente al vaglio del prefetto e del questore di Lecce, per evitare problemi di ordine pubblico.
Agnese Poci
cosa c’entra la xylella con lo scambio culturale? le merci viaggiano attraverso i continenti da secoli, senza i viaggi di colombo tu non avresti mai potuto mangiarti una frisa coi pomodori, e senza i rapporti commerciali con la cina e le loro tecnologie a basso costo nè tu nè io potremmo scrivere queste nostre stupidaggini su internet
La pagheremo cara. La pagheremo molto ma molto ma molto cara.Che cosa, vi chiederete? Quella nostra imbecille voglia di aprire le frontiere a tutto e a tutti, senza un minimo di precauzione, di controllo, di verifica, di salvaguardia sanitaria ecc. E chi si oppone a questa farneticante voglia di cosiddetto “scambio culturale” (cioè lo sbracamento totale delle frontiere) è tacciato di razzismo, xenofobia ed idiozie del genere.Ma rifaccio una domanda: vi siete mai chiesti come mai sono ritornate malattie ( per gli esseri umani)che erano state completamente debellate? Oggi xilella e meningite e scabbia e pidocchi: e domani?