In otto mesi diminuiti dell’undici per cento i reati perseguiti, il bilancio dell’attività dei carabinieri

BRINDISI- Diminuiscono i reati dell’11 per cento, è il bilancio dell’attività svolta dai carabinieri nei primi otto mesi dell’anno su tutto il territorio brindisino. Registrata un’ulteriore flessione dell’11% dei delitti consumati; sin dal 2018, il trend è in costante diminuzione (da 8.578 nei primi otto mesi del 2018 a 7.654 al 31 agosto 2019), quasi 1.000 reati in meno.  Costante è stata l’azione di contrasto svolta dai Carabinieri del Comando Provinciale che, da gennaio 2019 ad agosto scorso, hanno perseguito l’81,1% dei reati commessi in tutta la provincia, arrestando 478 persone e denunciandone a piede libero 1.635. Quasi 103.000 le persone identificate nel periodo in esame, durante i servizi preventivi di controllo del territorio, 418 gli assuntori di stupefacenti segnalati all’Autorità Prefettizia, quasi 700 Kg di ogni tipo di stupefacente sequestrati, 230 tra fucili e pistole sequestrati, oltre a 4.185 munizioni e 4 Kg di esplosivo. Ma l’attività svolta ha spaziato anche dal contrasto al caporalato (46 attività imprenditoriali nel settore agricolo controllate, 5 persone arrestate e 15 denunciate a piede libero) alla violenza di genere (40 persone arrestate e 10 indagate a piede libero), nonché alle occupazioni arbitrarie delle case popolari (69 persone denunciate a piede libero su 3.669 immobili di edilizia popolare controllati nella provincia), alla salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza stradale (180 persone denunciate a piede libero per reati specifici).

L’impegno profuso, finalizzato a potenziare la qualità dell’attività operativa su più fronti, si è tradotto in attività di prevenzione e contrasto ai 7.654 delitti registrati, nel complesso, tra gennaio e agosto 2019, che hanno subito una flessione dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I reati predatori sono diminuiti, complessivamente, del 9% per quanto riguarda i furti, del 27% le rapine, con una flessione più marcata dei furti con strappo (-73%), quelli con destrezza (-44%) e delle rapine compiute all’interno di abitazioni (-75%) e in danno di esercizi commerciali (-54%). In questo periodo, l’Arma ha perseguito 6.205 delitti, ovvero l’81,1% dei reati commessi in tutta la provincia, arrestando 478 persone e denunciandone 1.635.

Il dispositivo messo in campo si è concretizzato nell’esecuzione di pattuglie e perlustrazioni che, nonostante il notevole impegno in servizi di ordine pubblico (aumentati del 26%, ovvero da 2.044 servizi nel 2018 a 2.560 nel 2019), nei 18.613 servizi preventivi complessivi, hanno effettuato 71.520 controlli sul territorio, identificando 102.947 persone a bordo di 66.105 veicoli, imprimendo un forte impulso all’attività di controllo del territorio, pari a un aumento del 9% che, già l’anno scorso era aumentata del 43%, nonostante il gravoso impegno in servizi di ordine pubblico. Particolare attenzione è stata posta, altresì, nei servizi di prossimità al cittadino mediante le numerose pattuglie a piedi effettuate al fine di aumentare la visibilità, la sicurezza percepita e consolidare il rapporto con la popolazione, oltre che realizzare una efficace azione preventiva e informativa.

 

Qui di seguito, un breve escursus sulle principali attività del Comando Provinciale nei primi 8 mesi dell’anno:

–   Contrasto allo spaccio e all’assunzione degli stupefacenti, anche tra le fasce giovanili:

nei primi otto mesi di quest’anno, sono 418 le persone segnalate alla Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi, trovate in possesso di svariate quantità di droga (definita per uso personale). Nelle adiacenze degli istituti scolastici sono stati segnalati 28 studenti. Gli istituti oggetto di monitoraggio sono in special modo quelli di scuola superiore dell’intero territorio provinciale, dove si sono concentrate maggiormente le attività di contrasto. La specifica attività di natura preventiva è finalizzata anche a scongiurare la presenza nelle vicinanze dei predetti istituti di soggetti che nulla hanno a che vedere con il mondo della scuola (piccoli spacciatori, tossicodipendenti, sbandati), che con i loro comportamenti potrebbero avere facile presa sugli studenti soprattutto più giovani. Oltre ai segnalati, sono stati arrestati in flagranza di reato per spaccio 109 soggetti. Sempre negli otto mesi, in totale sono stati sequestrati 667,305 Kg di marijuana (si consideri che in tutto il 2018 ne erano stati sequestrati 223 chili), 6,515 Kg di hashish, 741 grammi di cocaina e 120 grammi di eroina e vari flaconi di metadone. Nel corso delle varie attività antidroga è stata sequestrata complessivamente la somma di 127.900€ provento dell’illecita attività.

–   Attività anticaporalato:

lo sfruttamento del lavoro nelle aree rurali e pugliesi in particolare è un esecrabile fenomeno storicamente presente che si caratterizza per le patologiche manifestazioni delle relazioni di lavoro, agevolato dalla condizione di disagio e di vulnerabilità di uno degli attori del rapporto, solitamente, ma non esclusivamente migrante ovvero proveniente da altri paesi europei soprattutto dall’est Europa ed extraeuropei dall’Africa. Il fenomeno ha coinvolto e colpisce anche cittadini italiani appartenenti a particolari fasce sociali che vivono in condizioni di indigenza. Il Comando Legione Carabinieri Puglia, al fine di contrastare efficacemente l’odioso fenomeno, ha costituito nell’ambito di ciascuna provincia una specifica task force. Nell’ambito del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi la task force è costituita da militari del Nucleo Investigativo che operano in stretta sinergia con le Stazioni Carabinieri presenti sul territorio e il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. Dall’attivazione del gruppo di lavoro, sono state tratte in arresto, per il reato di sfruttamento del lavoro e intermediazione illecita, 5 persone, 15 sono state deferite in stato di libertà. Controllate 46 attività imprenditoriali nel settore agricolo e la posizione di 202 lavoratori, applicate sanzioni amministrative per 52.840€. Sequestrato un maneggio, una segheria di pietre e vari appezzamenti di terreno per un importo di oltre 550.000€.

–   Contrasto al porto e alla detenzione illecita di armi e oggetti atti a offendere:

nel corso dell’attività di polizia giudiziaria, sono state sottoposte a sequestro 91 armi, tra fucili e pistole, e 1.485 munizioni, illecitamente detenute, oltre a 4 Kg di esplosivo. Sono state arrestate 15 persone e denunciate in stato di libertà 78. Riguardo agli oggetti atti a offendere, 54 sono state le persone denunciate nei primi otto mesi dell’anno, in pari numero sono stati gli oggetti atti a offendere sottoposti a sequestro (mazze da baseball, coltelli di genere proibito, noccoliere, bastoni, ecc.).

–   Controlli alle armi legalmente detenute:

l’aumento dei delitti commessi in ambito domestico con le armi da fuoco, ancorché legalmente detenute, nonché i furti di esse, spesso custodite senza adottare le necessarie cautele finalizzate a impedirne l’impossessamento, ovvero l’incauto maneggio da parte di soggetti che non sono in possesso dei necessari requisiti soggettivi, impone tutta una serie di verifiche affinché non si ripetano incresciosi gravi episodi che hanno caratterizzato recentemente la cronaca nazionale, turbando la coscienza collettiva.

Nei primi otto mesi del 2019, nell’ambito dei controlli a tappeto effettuati ai possessori di armi legalmente detenute, sia per difesa personale, sia per uso sportivo e caccia, i Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi hanno arrestato 4 persone, deferito in stato di libertà 97, sequestrato 139 armi e 1.485 munizioni, controllato 1.956 detentori di armi legalmente detenute; inoltre, sono state avanzate all’Autorità Amministrativa 68 proposte di revoca di porto d’armi. Dall’inizio delle verifiche (autunno 2017), sono stati effettuati 4.866 controlli ai cittadini possessori di armi legalmente detenute e avanzate 137 proposte di revoca di porto d’armi.

–   Furti in ambito rurale:

al pari dei reati predatori di microcriminalità, quali i furti di prodotti agricoli (olive, mandorle, uva da tavola, legna), vi sono altre dinamiche criminali ben più complesse che riguardano il mondo rurale e che lo penalizzano. Il riferimento è al furto di mezzi agricoli e alla finalità estorsiva di tale reato orientata al cosiddetto “cavallo di ritorno”, restituzione del mezzo dietro corrispettivo in denaro, o all’immissione nel commercio parallelo, una sorta di mercato nero dei mezzi agricoli, venduti a un prezzo inferiore del loro valore commerciale, che nella considerazione del loro impiego in ambito rurale sfuggono al controllo istituzionale delle pattuglie in quanto i mezzi sono impiegati in territori serviti da assi viari scarsamente battuti. In ordine alla specifica attività di contrasto in ambito provinciale, nei primi otto mesi del corrente anno, il trend operativo che si ricava è senza dubbio positivo anche per l’ingente valore dei mezzi recuperati: 17 fra trattori agricoli e altri mezzi meccanici per il lavoro nei campi recuperati e restituiti ai legittimi proprietari, unitamente a muletti, vomeri, frese, nonché all’innumerevole attrezzatura fatta di motoseghe, decespugliatori, atomizzatori ed altro.

–   Furti energia elettrica:

31 persone arrestate per furto di energia elettrica nei primi otto mesi dell’anno in corso. Sottratti quasi 950.000 Kwh per un controvalore orientativo di oltre 400.000€. Composito il novero dei soggetti indagati: dall’operaio, all’imprenditore agricolo, all’artigiano, al disoccupato, al ristoratore, all’ambulante con il camion adibito a paninoteca itinerante. Tra le varie tipologie di furto di corrente elettrica, due sono quelle maggiormente ricorrenti: la prima è l’allaccio abusivo all’impianto altrui, che può essere quello del vicino di casa, o del condominio, la seconda è l’allaccio alla rete pubblica, sottraendo l’energia direttamente alla società di erogazione.

–   Truffe agli anziani:

ampia è stata la campagna divulgativa rivolta agli anziani, sensibilizzati nei riguardi delle truffe compiute dal “falso maresciallo dei Carabinieri” o dal “sedicente avvocato”. È stato di fondamentale importanza informare, sensibilizzare, divulgare alle persone anziane quelle semplici ma efficaci strategie di contrasto ai furbi, evitando così che il fenomeno assumesse maggiori proporzioni nell’ambito della provincia. Il metodo praticato per imbrogliare è consistito nel qualificarsi da parte del truffatore quale maresciallo dei Carabinieri o avvocato, facendosi così consegnare denaro contante e oggetti preziosi dalla vittima prescelta, ingenerando nella stessa timore di gravi conseguenze giudiziarie in danno di parenti stretti e l’errato convincimento che questi fossero trattenuti in stato di arresto presso una caserma dei Carabinieri, quasi sempre a seguito di incidente stradale da loro stessi causato. Decine le conferenze e gli incontri da parte degli Ufficiali e dei Marescialli del Comando Provinciale di Brindisi nei diversi luoghi di aggregazione delle persone anziane: parrocchie, uffici pubblici, uffici postali, centri per anziani, esercizi commerciali, circoli vari.

–   Truffe on-line:

oggetti di ogni tipo: pagati e mai arrivati. Denunciate, nei primi otto mesi del 2019, 40 persone specialiste della truffa on-line. Le truffe on line, nell’ambito del reato di truffa, sono tra quelle più attuali, poiché si è ormai diffuso capillarmente l’acquisto di ogni genere di prodotti sulle piattaforme telematiche nell’ambito dei siti di vendita on line. Possiamo affermare che è la truffa del momento, infatti l’ignaro acquirente, attratto dall’affare per via del prezzo accattivante, cade nel tranello ordito dal truffatore. Il modus operandi è pressoché analogo nella maggior parte dei casi analizzati. L’imbroglione “posta” l’inserzione finalizzata alla vendita di un oggetto ad un prezzo appetibile, ciò induce l’acquirente a versare una parte, a volte anche consistente, della somma di denaro pattuita, mediante trasferimento di valuta su carta prepagata del “truffatore”, che, ricevuto il denaro, interrompe immediatamente i rapporti.

–   Truffe alle assicurazioni:

deferite 42 persone dall’inizio dell’anno, per truffa alle assicurazioni per sinistri stradali inesistenti, per i quali hanno chiesto il risarcimento. L’attività investigativa ha permesso di accertare che gli indagati hanno richiesto rimborsi alle compagnie assicurative, per sinistri stradali simulati. In alcuni di questi sinistri, oltre all’azione risarcitoria concernente i presunti “danni” patiti dalle autovetture, era stato richiesto l’indennizzo per le simulate “lesioni personali” riportate dai conducenti dei mezzi e dalle persone trasportate. La norma giuridica prevista dal legislatore e che trova applicazione è l’art. 642 del codice penale che ha quale titolo “fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona”.

–   Violenza di genere:

con il termine di atti persecutori vengono indicati una serie di comportamenti molesti, che si sostanziano in appostamenti nelle adiacenze del domicilio o degli ambienti comunemente frequentati dalle vittime, nonché reiterate intrusioni nella vita privata alla ricerca di un contatto personale per mezzo di pedinamenti o telefonate, invio di lettere, biglietti. Il reato di stalking si manifesta in una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo detto stalker, il quale affligge un’altra persona, la vittima, perseguitandola, generandole stati di paura e ansia arrivando persino ad alterarle lo svolgimento della vita quotidiana. 40 persone sono state arrestate nei primi otto mesi del 2019 dai Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi, nella specifica attività di contrasto al reato. Altre 10 indagate per lo stesso reato, sono state sottoposte al provvedimento coercitivo del “divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa”.

–   Monitoraggio Rifiuti:

riguardo all’attività di monitoraggio e contrasto al fenomeno dell’abbandono incontrollato dei rifiuti, sono stati individuati 176 siti da sottoporre a bonifica nei primi otto mesi dell’anno, 14 i soggetti deferiti per gestione illecita di rifiuti. L’attività di monitoraggio e contrasto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi è stata orientata alla tutela del bene collettivo della sanità pubblica, attraverso l’immediata individuazione e richiesta di bonifica di tutti quei luoghi interessati dal fenomeno dell’abbandono incontrollato di rifiuti. Infatti, dall’inizio dell’anno, con controlli pressoché quotidiani su tutto il territorio della provincia di Brindisi, è stata documentata la presenza di 176 siti interessati dall’abbandono dei rifiuti per i quali come previsto dalla normativa di settore, decreto legislativo 152/2006, sono state interessate le Autorità preposte per le prescritte opere di ripristino e bonifica.

–   attività di contrasto agli incendi boschivi e nella campagne:

si è contratto il numero degli incendi boschivi nelle campagne in ambito provinciale. Questa tipologia di roghi oltre che arrecare danni al patrimonio forestale, al paesaggio, alla fauna e all’assetto idrogeologico del territorio, rappresentano un grave pericolo per la pubblica e privata incolumità. Tutte le Stazioni Carabinieri della provincia sono state sensibilizzate sin dall’inizio della stagione estiva per contrastare l’annoso fenomeno. In particolare, per tutto il periodo estivo il Comando Provinciale Carabinieri ha disposto l’esecuzione di specifici servizi straordinari di controllo del territorio “ad alto impatto”, volti al contrasto degli incendi boschivi, nel corso dei quali i Comandanti di Compagnia hanno espletato nella giurisdizione di rispettiva competenza, opportune, mirate azioni di contrasto del fenomeno e verifica affinché le Amministrazioni comunali avessero adempiuto all’obbligo di emanazione di opportuna ordinanza. I controlli effettuati hanno portato al deferimento in stato di libertà di cinque persone per la violazione dell’art. 650 del codice penale, ovvero inosservanza dei provvedimenti emanati dall’autorità, otto sono state segnalate all’Autorità Amministrativa ai sensi dell’art. 12 della legge regionale 38/2016, che prevede una sanzione pecuniaria. Per quanto concerne i servizi nell’ambito delle quattro Compagnie Carabinieri del Comando Provinciale, le Stazioni dipendenti hanno effettuato complessivamente in tutti i comuni del territorio 242 servizi dedicati al contrasto dell’annoso fenomeno.

–   Case popolari:

dal dicembre scorso, è iniziato il censimento delle “case popolari” occupate dai non aventi diritto, allo scopo di rendere giustizia in maniera più sostanziale nei confronti di chi ha un primario diritto di beneficiare della loro assegnazione e per mettere allo scoperto eventuali comportamenti compiacenti od omissivi. Sono 69 le persone deferite all’Autorità Giudiziaria che hanno occupato arbitrariamente un alloggio di proprietà comunale e 3.669 gli immobili di edilizia popolare controllati nella provincia di Brindisi. Togliere le case popolari ai criminali per consentirne la riassegnazione a chi ne ha davvero titolo, ha un effetto concreto di ripristino della legalità ma anche di alto significato simbolico, con gli immaginabili positivi riflessi sulla credibilità dello Stato. La ramificata presenza sul territorio delle Stazioni Carabinieri ha permesso la verifica concreta ed effettiva di tutti gli alloggi di edilizia popolare presenti nei territori di competenza, per constatarne la legittima occupazione degli stessi da parte dei rispettivi titolari.

–   Evasione dagli arresti domiciliari o dalla detenzione domiciliare:

60 persone arrestate nei primi otto mesi del 2019 nella provincia di Brindisi, per il reato di evasione dagli arresti domiciliari o dalla detenzione domiciliare. Entrambe sono misure finalizzate a deflazionare la popolazione carceraria, consentendo di espiare la pena anche tra le mura domestiche. La specifica attività di controllo da parte dell’Arma è orientata a verificare la costante presenza delle persone assoggettate alla misura nei luoghi indicati dall’Autorità Giudiziaria.

–   Confisca dei beni:

sono state sottratte risorse patrimoniali alla criminalità e confiscati investimenti in prodotti finanziari per il valore di 71.000 €, riconducibili a un sorvegliato speciale, facente parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di assalti in danno di svariati istituti di credito, uffici postali, gioiellerie, impianti di distribuzione di carburanti. Il “decreto di applicazione della misura di prevenzione della confisca dei beni”, è stato emesso dal Tribunale di Brindisi – Ufficio Misure di Prevenzione.

Due giorni addietro, è stato sgomberato a Villa Castelli un immobile confiscato alla criminalità organizzata, che è entrato a far parte del patrimonio dello Stato. Nell’ottica delle iniziative mirate al contenimento della spesa pubblica  l’Arma dei Carabinieri ha manifestato il preliminare interesse per la struttura, al fine di soddisfare le esigenze allocative della Stazione di Villa Castelli. È auspicabile, pertanto, che lo stabile sottratto al “malaffare” divenga “casa della legalità”.

–   Cultura della legalità:

oltre 12.800 studenti delle scuole pubbliche della provincia hanno partecipato agli incontri didattici con l’Arma dei Carabinieri per la formazione della cultura della legalità. L’ampia campagna di sensibilizzazione è stata condotta in stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale. Dall’inizio dell’anno scolastico alla fine del mese di maggio 2019, sono state effettuate 106 conferenze presso 61 istituti scolastici dell’intera provincia, alle quali hanno partecipato oltre 12.800 studenti. Sono state altresì effettuate 3 visite di scolaresche in seno alle caserme dell’Arma, del Comando Provinciale di Brindisi, della Compagnia di Francavilla Fontana, di San Vito dei Normanni, alle quali hanno partecipato 285 studenti. Gli incontri hanno toccato ben 18 dei 20 comuni della provincia, comprese le relative frazioni, riscuotendo unanime interesse e partecipazione.

–   Guida in stato di ebbrezza alcolica:

l’eccessiva assunzione di alcol è uno dei principali fattori di rischio, poiché responsabile indirettamente di molti sinistri stradali che hanno purtroppo un peso preponderante nella mortalità, giovanile in particolare. La concentrazione di alcol nel sangue determina comportamenti che nel corso della guida si ripercuotono sul campo visivo, compromettono la visione laterale, l’adattamento alla visione notturna, i tempi di reazione, la capacità di concentrazione, nonché stati di sonnolenza.

Riguardo agli stupefacenti, gli effetti influenzano notevolmente le capacità di attenzione e cognizione dell’individuo. Le droghe sintetiche producono uno stato di euforia che distorce la percezione del pericolo e porta alla sopravvalutazione delle capacità della persona. Le droghe pesanti (eroina e cocaina) determinano uno stato di alterazione della capacità di attenzione, restringimento del campo visivo e la non percezione di situazioni di pericolo. 82 persone denunciate nei primi otto mesi dell’anno per guida in stato di ebbrezza alcolica; 36 persone per il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti per la verifica circa l’assunzione di stupefacenti.

–   Guida senza patente:

l’obbligatorietà della patente di guida è contemplata dall’art. 116 del codice della strada. La guida senza patente è stato configurato per lungo tempo dal nostro ordinamento un reato contravvenzionale, che solo dal febbraio 2016, a seguito della depenalizzazione attuata con il decreto legislativo n. 8, il porsi alla guida senza aver conseguito la patente non costituisce più un comportamento penalmente rilevante. Tuttavia, la guida senza patente assume invece carattere penale, configurandosi quale autonoma fattispecie di reato, alla quale si applica la pena dell’arresto sino ad un anno, quando si è recidivi e si reitera la violazione nell’arco del biennio. 62 nei primi otto mesi sono state le persone denunciate per le ipotesi di natura penale relative alla “guida senza patente o con patente revocata”.

–   Violazione degli obblighi di custodia da parte dei proprietari nominati custodi degli automezzi sequestrati:

dall’inizio dell’anno i Carabinieri hanno denunciato 71 persone per violazione degli obblighi di custodia dei veicoli di proprietà, sottoposti a sequestro e a loro affidati in giudiziale custodia. L’attività di verifica ha riguardato 265 veicoli.

 

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