Ai turisti una fotocopia sbiadita per visitare Brindisi, “quanto ci siamo vergognate”

BRINDISI- La fotocopia sbiadita del centro di Brindisi dove non si leggevano neanche le vie. Nessuna segnalazione sui luoghi da visitare, indicati anche approssimativamente in fondo alla pagina in una specie di leggenda, dove palazzo Nervegna veniva indicato solo come “Palazzo”. Giravano con questo foglio in mano due turisti di Napoli, due ragazzi alla ricerca di bellezze nella città di Brindisi. La fotocopia li era stata data alla Casa del turista, dove dovrebbe esserci del materiale informativo.

 Li abbiamo incontrati mentre facevano delle foto in piazza Santa Teresa.  I due ci hanno fermate, eravamo io e la collega, ci hanno chiesto come raggiungere il castello Svevo. Abbiamo indicato loro la strada, precisando però che non potevano visitarlo. Nel frattempo pensavamo a quali suggerimenti avremmo potuto dare a questi due ragazzi  desiderosi di visitare la città, i suoi monumenti, i suoi luoghi di cultura.

  Allora ci hanno chiesto del castello che si vede in fondo al porto, e anche qui abbiamo dovuto scuotere la testa. L’Alfonsino è inaccessibile. Entusiaste abbiamo lanciato la nostra proposta: “prendete la motobarca, andate all’al di là del lungomare e lì troverete il vecchio villaggio pescatori e il monumento al marinaio dove una volta in cima potete ammirare tutta la città”. Ma anche questa non è stata una buona idea. Gli stessi turisti ci riferiscono che il monumento è aperto solo sabato e domenica, così è stato detto dall’operatore della Casa del Turista.

Io e la collega proviamo un po’ d’imbarazzo, eppure su quella piazza, con questa temperatura estiva e il mare che faceva da cornice non era possibile non promuovere questa città. Volevamo trovare qualcosa. Dovevamo proporre qualcosa.  E allora tiriamo fuori il duomo, e la parte finale della via Appia con le colonne dove si trova la casa dell’antico poeta,  puntiamo anche sul tempietto di San Giovanni al Sepolcro, e gli scavi del teatro, e poi il capitello. Cerchiamo disperate di trovare “qualcosa” da far vedere. Perché di cose qui ce ne sono tante. Vogliamo tracciarli l’itinerario ed qui che  ci tirano fuori la mappa sbiadita dove non  si leggevano neanche le vie.  Era impossibile indicare un percorso  comprensibile a chi per la prima volta aveva messo piede a Brindisi. Proviamo vergogna. Ma anche rabbia. Alla fine li indichiamo piazza Duomo. Era la più vicina, e consigliamo di chiedere informazioni ai passanti una volta che si trovano sul posto per raggiungere una nuova meta.

Non nascondo  che dopo tanto imbarazzo,  per un momento, l’unica indicazione che avrei voluto dare, era quella di andare in stazione e di fare il primo biglietto per Lecce.

Lucia Portolano

3 Commenti

  1. Ammetto che esiste una situazione imbarazzante ma bisognava provare con le chiese evitando di tralasciare la chiesa di S.Benedetto che ha un chiostro medievale e altre. I vari parchi al netto del vandalismo sono pure da menzionare . La promozione della città spetterebbe a chi lo fa per mestiere ma sono d’accordo con voi che non sia all’altezza

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