Arresti Asl, la Cassazione accoglie il ricorso, il Riesame dovrà ridecidere su Corso

BRINDISI- Il tribunale del Riesame a novembre scorso aveva stabilito che doveva restare  in carcere, lui ritenuto dalla Procura di Brindisi il deus ex machina del sistema di appalti truccati alla Asl brindisina, oggi la Cassazione rimette in discussione la misura cautelare per Vincenzo Corso, capo dell’area tecnica della sanità messapica. Questa mattina la Corte di Cassazione VI sezione penale ha accolto il ricorso presentato dalla difesa di Corso, rappresentata dagli avvocato Rosario Almiento e Francesca Conte, rinviando tutto nuovamente al Riesame che dovrà riunirsi in una nuova composizione. In discussione vi era l’adeguatezza della misura cautelare in carcere, gli avvocati del responsabile dell’area tecnica, hanno evidenziato che essendo stato Corso sospeso dal servizio non poteva più reiterare il reato.

La decisione è ora rinviata al Riesame di Lecce che dovrà decidere se mandare l’indagato ai domiciliari. Corso è in carcere da 12 novembre scorso, con lui furono arrestate altre 21 persone, tra dipendenti Asl e imprenditori, 133 gli indagati, tra questi molti politici,  accusati a vario titolo di aver truccato gli appalti dell’Asl di Brindisi, di aver manomesse le buste delle offerte per agevolare “gli imprenditori amici”. La procura di Brindisi ha parlato di “sistema Corso” ritenendo il capo dell’area tecnica il regista di tutto l’affare.

BrindisiOggi

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