Aumento dei reati sul web: nel 2019 indagate 650 persone per sfruttamento sessuali dei minori online

BRINDISI – Aumento dei reati sul web dal cyberbullismo, ai challenges (es.: Blue Wlmle, Binge Drinking), alla pedopornografia, sino ai reati per diffamazione e istigazione all’odio,  intenso lavoro della polizia postale delle Comunicazione. Nel 2019 per lo sfruttamento sessuale dei minori on line indagate 650 persone.  Le indagini relative al fenomeno dell’adescamento di minori online, invece, hanno consentito di indagare 180 soggetti. Tra queste  attività di polizia giudiziaria, sono state eseguite 8 operazioni di particolare rilievo, condotte dagli Uffici territoriali della Specialità e coordinate dal Centro, alcune delle quali svolte in modalità sotto copertura online e scaturite da segnalazioni pervenute nell’ambito dell’attività di cooperazione internazionale svolta dal C.N.C.P.O. che, complessivamente, hanno consentito di indagare in stato di libertà 151 soggetti. Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.0. verso una continua e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati individuati 46.077 siti internet, di cui 2.287 inseriti in black list ed oscurati in quanto presentavano  contenuti  pedopornografici. Nell’ambito dei reati contro la persona perpetrati sul web, dal mese di gennaio ad oggi, sono state indagate 288 persone, per aver commesso estorsioni a sfondo sessuale, stalking, molestie e minacce sui sodai network.

Risultano in costante aumento le diffamazioni on line, soprattutto ai danni di persone che ricoprono incarichi istituzionali o comunque conosciute dal grande pubblico: 2426 i casi trattati e 738 le persone indagate.

Sono stati segnalati 514 casi di ricatto on line dall’inizio dell’anno.

Una particolare rilevanza ha  assunto l’attività  di contrasto al revenge   porn, un fenomeno in continua crescita, per il quale sono 24 le persone indagate. Purtroppo i dati non rispecchiano la gravità e l’estensione del fenomeno, a causa della ritrosia a denunciare di molte persone. Grande impegno è stato prof uso al contrasto dei reati d’incitamento all’odio: sono oltre 2000 gli spazi virtuali monitorati nel 2019 per condotte discriminatorie di genere, antisemite, xenofobe e di estrema destra.

Si registra la continua crescita delle truffe on line: nel 2019 sono state ricevute e trattate oltre 196 mila segnalazioni che hanno consentito di indagare 3620 persone. Sempre più sofisticate sono state le condotte fraudolente commesse sulle piattaforme di e-commerce.

Sono aumentate le cosiddette truffe romantiche, che vedono come vittime delle donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni, circuite da uomini conosciuti in rete e indotte con stratagemmi sentimentali a versare ingenti somme di denaro a truffatori senza scrupoli.

Si è evidenziato un significativo aumento del fenomeno delle truffe legate al trading online: molti utenti della rete, allettati dalla prospettiva di facili guadagni derivanti da investimenti “sicuri”, sono caduti nella rete di abili truffatori e finti intermediari finanziari investendo centinaia di migliaia di euro.

Di evidente incremento è l’attività di contrasto alla minaccia cyber svolta dal Centro Nazionale Anticrimine per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (C.N.A.l.P.l.C.), attestata dal rilevante aumento del numero di alert diramati alle infrastrutture critiche nazionali che, rispetto al 2018, ha visto un aumento di oltre il 30%, sino a raggiungere 82484 alert.

La tempestiva condivisione dei c.d.  “indicatori di compromissione” dei sistemi informatici con i fornitori di servizi pubblici essenziali ha consentito di rafforzare gli strumenti volti alla protezione della sicurezza informatica, garantita anche dalla costante attività di monitoraggio in contesti di interesse. Il C.N.A.1.P.1.C. – Centro Nazionale Anticrimine Inf ormatico nell’ambito del complessivo Sistema Informativo Nazionale per il Contrasto al Cyber Crime,  ha gestito complessivi 1181 attacchi cyber significativi, di cui: 243 attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale;

  • 938 attacchi informatici diretti verso aziende sensibili e pubbliche amministrazioni locali;
  • 79 richieste di cooperazione nell’ambito del circuito “High Tech Crime Emergency”.

Nell’ambito della prevenzione e del contrasto al terrorismo internazionale di matrice jihadista ed, in particolare, ai fenomeni di radicalizzazione sul web, il personale della Polizia Postale e delle  Comunicazioni  effettua quotidianamente il monitoraggio del web, affiancato da qualificati mediatori linguistici e culturali, il cui contributo, per la peculiarità della materia e dei relativi contenuti multimediali presenti sulla rete, fornisce un valore aggiunto di fondamentale  importanza.

In tale contesto, la Specialità ha svolto attività sia di iniziativa, che su specifica segnalazione, anche grazie alle informazioni pervenute dai cittadini tramite il Commissariato di P.S. Online, al fine di individuare i contenuti illeciti presenti all’interno degli spazi e servizi di comunicazione  online  di ogni genere, come, ad esempio, siti, weblog, forum, board, sodai network e gruppi chiusi presenti su piattaf orme di comunicazione.

L’attività, funzionale al contrasto dei fenomeni di radicalizzazione e cyberterrorismo, ha portato al monitoraggio di oltre 32.170 spazi web ed alla rimozione di centinaia di contenuti.

L’indottrinamento, come nel caso del radicalismo jihadista, avviene anche in questo  ambito  quasi  sempre  sulla  rete,  attraverso   una   graduale autof ormazione che inizia con la visualizzazione di contenuti diffusioni di numerose bonrd, diverse dai principali socini network.

All’interno di tali board, inoltre, trovano ampio spazio anche messaggi pubblicati ad opera di ignoti mediante i quali vengono minacciate azioni terroristiche (nella maggior parte dei casi rivelatesi fake).

Inoltre, al fine di contrastare la presenza sul territorio italiano  di  gruppi aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici e nazionali, il personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni ha collaborato con gli Uffici della Polizia di Prevenzione per lesecuzione di perquisizioni inf ormatiche nei conf ronti di oltre 28 soggetti dislocati sul territorio nazionale.

Con riferimento al financial cybercrime, le statistiche dell’anno in corso fanno registrare ben 4930 casi a livello nazionale.

Il fenomeno del phishing, finalizzato alla captazione illecita di codici personali e dati sensibili, conosce un notevole aumento soprattutto attraverso il ricorso a malware e siti-clone. In aumento, tuttavia, sono anche i casi riguardanti il cd. “Vishing” (phishing vocale) e “Smishing” (phishing attraverso messaggi ed sms).

La violazione dei sistemi bancari di privati ed imprese vede un aumento nel ricorso alle tecniche criminali del cd. Sin1-Swap (vedi infra).

Nonostante la difficoltà operativa di bloccare e recuperare le  somme provento di frode informatica, soprattutto perché inviate verso paesi extraeuropei (Cina, Taiwan, Hong Kong), grazie alla versatilità della piattaforma OF2CEN (On line Fraud Cyber Centre and Expert Network) per l’analisi e il contrasto avanzato delle frodi del settore, nell’anno 2019, la Specialità ha potuto bloccare e recuperare alla fonte, su una movimentazione di 18.763.446 €, ben 13.544.042 €.

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