Ordigno a Sant’Elia, arrestato 33enne/Video

BRINDISI –  Ordigno a Sant’Elia, gli agenti della Squadra mobile arrestano il 33enne Fabio Sciarra.

Il suo arresto è legato agli eventi accaduti nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio scorso in piazza Caravaggio, nel rione Sant’Elia a Brindisi. All’improvviso si verificò una grossa esplosione che interessò un’autovettura Volkswagen Polo di proprietà di una residente della zona: a causa dello scoppio, l’auto fu completamente distrutta.

Sin da subito, grazie anche alle precise indicazioni fornite dai Vigili del Fuoco intervenuti sul posto,  si è subito capito che quello avvenuto non fosse un semplice incendio di un’auto, bensì un vero e proprio attentato.

L’esplosione, che si è propagata per un raggio di oltre trenta metri, avrebbe potuto uccidere chiunque si fosse trovato nelle vicinanze, data l’alta potenzialità dell’ordigno.

Grazie al lavoro di ricostruzione degli istanti precedenti alla detonazione, gli investigatori e gli agenti della Volante intervenuta alla chiamata hanno individuato alcune telecamere di videosorveglianza: le loro immagini avrebbero potuto aiutare a riconoscere il responsabile di quel gesto, oltre che la dinamica.

Una volta visionate, i poliziotti al comando del vice questore Alberto Somma, si sono ritrovati faccia a faccia con la scena: due giovani determinati e sfrontato, a volto coperto, si erano mossi con movimenti sicuri per portare a termine l’attentato. Non sfuggono, però, dei dettagli per il riconoscimento di uno dei due uomini:  il passamontagna tolto nel momento dell’azione e la mano con una steccatura, particolari riguardanti sempre lo stesso individuo.

Questo è stato un campanello d’allarme per gli investigatori: dopo un attento esame delle fattezze fisiche dell’individuo, comparate con i soggetti che in quel contesto temporale presentavano quel tipo di lesione, gli inquirenti hanno identificato con certezza Fabio Sciarra in uno dei due attentatori.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato con un’ordinanza emessa dal GIP di Brindisi, il Dottor Giuseppe Licci su richiesta del Pubblico Ministero Valeria Farina Valaori. Le accuse per Sciarra sono di detenzione e porto di ordigni esplosivi e di danneggiamento aggravato.

Le indagini si concentrano ora sull’identificazione del secondo soggetto coinvolto: altro punto ancora rimasto oscuro è  il movente dell’attentato, considerato che l’autovettura distrutta era intestata ad una 45enne, M.N. ma in uso ad altro pregiudicato brindisino, Walter Lococciolo.

Agnese Poci

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