Scuola nel degrado il rappresentate dei genitori scrive alle istituzioni: «Dove sono i servizi che paghiamo?»

LATIANO – Mensa che non funziona come dovrebbe; dotazioni di sicurezza scarse quando non inesistenti; materiale minimo per una tranquilla frequentazione delle aule a carico delle famiglie degli alunni. A quasi due mesi e mezzo dall’inizio dell’anno scolastico, le condizioni degli istituti latianesi continuano a provocare lamentele e polemiche da parte dei genitori dei bambini che le frequentano ogni giorno. Dopo la protesta inscenata da un gruppo di mamme in occasione del convegno avente in oggetto proprio i temi della scuola e che vedeva come ospite d’onore il candidato alle primarie del centrosinistra per le elezioni regionali Michele Emiliano, è il turno di Vincenzo Ruggiero, padre di una bambina che frequenta la scuola elementare e rappresentante di classe dei genitori, che ha preso penna e calamaio per scrivere una lettera all’amministrazione comunale, all’opposizione che siede in consiglio, alla dirigente scolastica, Chiara Losurdo, e al provveditore agli studi di Brindisi, Vincenzo Melilli, per aprire un confronto sulle difficoltà che ogni giorno i bambini incontrano entrando nelle aule.

«Oggi, a Latiano, si vive una situazione nella quale, nonostante i genitori facciano degli sforzi non di poco conto per mandare i bambini a scuola, le famiglie devono farsi carico anche delle spese per l’arredamento interno degli istituti, per la carta, per l’acqua e per tutto quel che serve a una frequentazione decente delle lezioni scolastiche. L’unica risposta, facile, che riceviamo quando solleviamo questo tipo di problemi è che non ci sono fondi: le famiglie, però, i soldi per pagare le tasse che dovrebbero fornire i servizi, scuola in testa, li devono trovare sempre». L’elenco dei disagi lamentati dai bambini e riportati dal rappresentante dei genitori è lungo e va dai problemi della mensa, che non sarebbe gestita in maniera da garantire un servizio decente secondo i bisogni degli alunni, fino alle carenze strutturali degli edifici.

«I bambini che frequentano la scuola primaria Bartolo Longo non usufruiscono della palestra perché dichiarata inagibile; altri, nella Filippo Errico, sono costretti a seguire le lezioni sotto il sole cocente poiché mancano le tende ombreggianti alle finestre. Ci hanno chiesto non solo di farci carico della spesa per le tende ma di fornire anche la certificazione del materiale». Gli esempi portati da Ruggiero sarebbero solo esemplificativi rispetto alle condizioni globali delle scuole latianesi. «Abbiamo cercato, noi genitori, di porre fine ai problemi dei bambini ma a quanto pare questi persistono ancora. Siamo stufi di continuare a sborsare somme che non ci spettano. La scuola, stando a quanto recita la legge, è un obbligo ma, se è vero, è anche un obbligo delle istituzioni garantire a chi frequenta le lezioni e ai genitori degli alunni, che contribuiscono coi loro sforzi e le loro tasse, quei diritti che, adesso, sono negati. Aspettiamo delle risposte, pubbliche, per capire da chi di dovere come si intendano superare tutti questi problemi».

Maurizio Distante

3 Commenti

  1. Carissimo antonio non si parla di promesse politiche ma di diritti che spetterebbero penso nella normalità della vita delle istituzioni persone e bambini,tu fai sacrifici giornalieri per mandare I tuoi figli a scuola come tutti chi piu chi meno ma comunque si fanno…..io mi rivolgo anche a chi di mestiere ha impugnato la strada per far riconoscere I diritti che spetterebbero alle persone dallo stato cosa ne caverebbe attaccare le persone che chiedono I loro diritti liberamente senza nascondersi dietro schieramenti politici……essendo anche lui genitore ma forse loro non hanno gli stessi problemi comuni ma chissa…….

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