OSTUNI – Sono tornati a casa i due bambini rimasti feriti ieri mattina durante il crollo del soffitto nella scuola elementare ‘Pessina’ di Ostuni. All’indomani di quella che poteva essere una terribile tragedia si cercano di responsabili per quella scuola riaperta e inaugurata solo a gennaio scorso. Gli agenti del Commissariato di Ostuni, guidata dal vice questore aggiunto Francesco Angiuli, hanno consegnato una prima dettagliata informativa alla Procura, nella quale sono stati indicati segnalati i nomi di cinque persone dopo il primo giro di audizioni terminate ieri sera. I nomi sono quelli del capo Ufficio tecnico del Comune, del direttore dei lavori, dei titolari delle due ditte che hanno eseguito le opere di ristrutturazione e del collaudatore. Si tratta dei primi elementi di valutazione per le successive consulenze tecniche che dovrà disporre il pm Pierpaolo Montinaro. I reati ipotizzati sono di crollo colposo e lesioni, ma al momento, non ci sono ancora persone iscritte nel registro degli indagati. E’ solo una questione di ore.
Nell’informativa dei poliziotti ci sono tutti i lavori effettuati dal 2010 al 2014 all’interno della scuola ‘Pessina’. Ci sono nomi e cognomi di tecnici e imprese che hanno effettuato le opere di adeguamento, sicurezza e ristrutturazione. L’istituto elementare, infatti, era stato inaugurato solo lo scorso gennaio dopo quattro lunghi anni di chiusura. La scuola è stata, nella giornata di ieri, sottoposta a sequestro preventivo, da parte della Procura brindisina.
Nei prossimi giorni il pubblico ministero affiderà le consulenze tecniche per esaminare minuziosamente tutto l’immobile che ospita la scuola elementare.
A quanto si è appreso, ci sarebbero tre società al vaglio degli inquirenti che avrebbero effettuato le opere nei quattro anni di lavori: si tratterebbe di una ditta di Lecce e due società di Ostuni. La prima avrebbe effettuato lavori di impiantistica mentre le altre due altri interventi.
Il giorno dopo il gravissimo episodio verificatosi presso la scuola elementare ‘Pessina’ di Ostuni la paura nei bambini e genitori sembra placarsi. Non sarà facile, indubbiamente, ritornare sui banchi di scuola per i piccoli scolari che ieri hanno vissuto attimi di terrore poco dopo le 11 durante la lezione di matematica.
Intanto, entrambi i bimbi rimasti feriti nel crollo sono stati dimessi dall’ospedale e sono ritornati a casa. Un alunno ha riportato una contusione cranica con ferita lacero contusa del cuoio capelluto e giudicato guaribili in 10 giorni mentre il secondo bimbo, il quale è stato anche ricoverato presso l’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi, ha riportato una ferito lacero contusa del cuoio capelluto trattata con punti di sutura e una ferita del setto nasale. Quest’ultimo è stato anche sottoposto a tac del cranio e ad una consulenza pediatrica e ortopedica ed è stato giudicato guaribile in 15 giorni. L’insegnante, invece, aveva riportato la frattura del malleolo scivolando sui calcinacci.
“Luca sta molto meglio, ha passato una nottata tranquilla, ieri in ospedale gli hanno riscontrato la frattura del setto nasale, ma per fortuna non è una lesione grave e potrebbe ricomporsi senza alcun intervento chirurgico”. Lo racconta Patrizia, la madre di Luca, uno dei due bambini di 7 anni feriti ieri nel crollo. “E’ dolorante – spiega la mamma di Luca – ma si sta riprendendo. Ricorda tutto, ce lo racconta. Abbiamo ricevuto tante telefonate, tanti attestati di vicinanza. Ora ci auguriamo che passi presto”.
Intanto, i bambini non sono andati a scuola. Niente lezioni per loro, lo stabile è sotto sequestro. Il sindaco di Ostuni, Gianfranco Coppola, già da ieri sta lavorando sulla possibile alternativa per i 700 piccoli scolari. E’ stata convocata per giovedì prossimo una conferenza dei servizi, cui seguirà una seduta straordinaria del consiglio comunale, per discutere del crollo di una parte di intonaco che si è verificato ieri in un’aula della scuola elementare Pessina. Stamattina invece ad Ostuni è arrivata anche il sottosegretario dell’Istruzione Angela D’Onghia.
Oggi pomeriggio, invece, è arrivato il sottosegretario dell’Istruzione, con delega all’Edilizia scolastica Davide Faraone. “Siamo contenti che le forze dell’ordine e la procura abbiano avviato indagini che stanno già individuando responsabili. – ha affermato Faraone – Rispetto a questo, anche il Miur sta facendo la sua indagine, intanto per individuare i responsabili di questa vicenda. Ce ne capitano settimanalmente, purtroppo, di casi simili”.
“Sono qui per testimoniare la vicinanza delle istituzioni ai bambini, alle bambine, ai genitori, alle insegnanti, rispetto a un fatto gravissimo, una vergogna su cui bisogna assolutamente fare chiarezza. “Fin quando il tema è ‘mancano le risorse per i lavori e quindi i lavori non si fanno’ – ha aggiunto – è una questione. Ma quando i soldi ci sono, i lavori sono stati fatti e chiusi qualche settimana fa e succede un fatto del genere, chi ha delle responsabilità precise rispetto a questa vergogna deve pagare. Abbiamo il dovere dell’assoluta chiarezza”.
E poi ha aggiunto: “Il 22 aprile ci occuperemo dell’anagrafe edilizia in cui tireremo fuori casi come questo, e anzichè tenerli secretati nei cassetti del ministero, li renderemo pubblici. I cittadini devono sapere dove portano i loro bambini, gli insegnanti devono sapere in che scuole entrano”.
“La buona scuola – ha aggiunto Faraone – è anche edilizia scolastica. Noi abbiamo un patrimonio immobiliare in questo Paese che non è stato curato negli anni, la manutenzione delle scuole e delle strade sono sempre stati un fatto quasi secondario. Noi crediamo che sia una priorità, ma dobbiamo recuperare dopo anni di abbandono e di incuria. Quindi anche quando investiamo quattro miliardi di euro sull’edilizia scolastica, e invertiamo la tendenza, può sembrare poco ma è già un grande intervento” ha concluso il sottosegretario Faraone.
Foto tavolo con sottosegretario Faraone di Ostuni Notizie
Maristella De Michele
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