Deposito GNL, le associazioni ambientaliste scrivono una lettera aperta: “Ci rivolgiamo alle coscienze”

BRINDISI- Deposito GNL, le associazioni ambientaliste scrivono una lettera aperta: “Ci rivolgiamo alle coscienze”. Quella che pubblichiamo di seguito è una lettera a firma di Italia Nostra, Legambiente, WWF Brindisi, Medicina Democratica, A.C.L.I. Prov.li Brindisi, Fondazione “Tonino di Giulio”, Medici per l’Ambiente, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Salute Pubblica, No al Carbone, Puliamoilmare Brindisi, Rete Territoriale “Difendiamo e riprendiamoci il porto” sulla vicenda del deposito costiero Edison.

“In un momento così importante per il futuro della città, quale sarà quello del prossimo Consiglio comunale monotematico sul Deposito di Gnl della società francese Edison SpA, sentiamo di dover rivolgere a tutta l’Amministrazione comunale, maggioranza e opposizione, un messaggio alle coscienze dei singoli. Ci rivolgiamo, appunto, alle coscienze a cui ognuno deve dar conto: prima delle idee di ciascuno e della propria parte politica vi sono gli interessi di una città, del suo territorio e dei propri concittadini.

Nel farlo riportiamo le parole del nostro Arcivescovo Monsignor Giovanni Intini, dette in una recente intervista, nella quale ha avuto modo di approfondire il pensiero espresso già nel suo intervento in occasione dei festeggiamenti dei Santi Patroni.

            Parole dette da un cristiano che sono pervase anche da una pragmatica laicità.

            «La transizione verso forme di energia rinnovabile, ben gestita, così come tutti gli sforzi per adattarsi ai danni del cambiamento climatico, sono in grado di generare innumerevoli posti di lavoro in diversi settori. Per questo è necessario che i politici e gli imprenditori se ne occupino subito. E’ chiaro che noi, soprattutto nel meridione, viviamo in una terra affamata di lavoro e vediamo tanti nostri giovani dover andare a cercarlo altrove. Confesso, a livello personale, che pensavo che questa cosa fosse una peculiarità della Basilicata perché lì il fenomeno è molto evidente; venendo a Brindisi mi sono reso conto che la situazione è la stessa.

            In una terra come la nostra affamata di lavoro e di preoccupazione per il futuro dei giovani non si può e non si deve usare il lavoro come grimaldello e come spauracchio a favore o contro questa o quella scelta politica. Non si deve morire di fame, ma non si deve porre come alternativa morire di fame o morire di tumore».

  Crediamo che parole più chiare non vi possano essere e a quelle parole chiamiamo le coscienze di tutti, amministratori e cittadini”.

 

 

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