Enel, dipendenti sul piede di guerra , sit in davanti alla Prefettura e un documento con le proposte

BRINDISI- “La partecipazione dimostrata da migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori, con presidi gremiti in tutti i capoluoghi di regione, in ogni provincia della Puglia e a Brindisi in Piazza Santa Teresa sotto la Prefettura, è la risposta più chiara e più netta che si poteva dare a sostegno delle ragioni del sindacato, contro la contrapposizione che da più parti ha cercato di indebolire le rivendicazioni di FILCTEM FLAEI UILTEC, contro le politiche sbagliate introdotte dall’Enel”. Così i sindacati raccontano la giornata di oggi, una giornata di protesta per i lavoratori e lavoratrici Enel.

“Con questo sciopero un messaggio forte e chiaro ai vertici aziendali: ritirate da subito le vostre decisioni se volete riaprire un confronto, altrimenti continueremo le nostre iniziative di lotta- dicono i sindacati-  A Brindisi, nel corso dell’incontro in Prefettura, sono state riportate le ragioni dello sciopero ribadendo che la vertenza Enel riguarda tutta la Nazione, con un particolare risalto su Brindisi per la dismissione della Centrale di Cerano, con un solo univoco grido: Vogliamo un’azienda che guidi la transizione energetica, che investa sulle Persone e la loro professionalità, che faccia assunzioni e che crei valore per il Paese. ENEL non può pensare solo alla finanza, dismettendo parti importanti delle proprie attività, esternalizzando le manovre elettriche di media tensione in e-distribuzione, trasferendo le attività oggi svolte in maniera esclusiva dai lavoratori diretti con le proprie professionalità, accrescendo il rischio di infortunio riportandole all’esterno, compromettendo la qualità del servizio e peggiorando le condizioni di lavoro ad operai e impiegati, per l’introduzione in maniera unilaterale di nuovi orari di lavoro. Dobbiamo continuare a tenere alta la tensione perché, se Enel non si fermerà anche noi non ci fermeremo”.

Nel corso dell’incontro in Prefettura è stato consegnato un Documento con le proposte per il rilancio delle attività industriali, per gestire il Phase-Out della Centrale a carbone di Cerano.

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