Falsificavano documenti per favorire gli immigrati, 37 professionisti indagati

BRINDISI- False certificazioni per accedere alla sanatoria per i lavoratori stranieri irregolari sul nostro territorio, medici ed avvocati, 37 persone finiscono nella rete della polizia.

L’indagine, denominata “Inganno”,  è stata volta dagli investigatori della Squadra Mobile brindisina tra il gennaio e l’aprile 2013, centinaia di dichiarazioni di emersione telematicamente inoltrate allo sportello unico per l’immigrazione venivano analizzate e sottoposte a rigorosa verifica anche con l’ausilio degli operatori dell’Ufficio Immigrazione della locale Questura.

I primi accertamenti permettevano di rilevare che diverse pratiche per l’avvio delle relative istruttorie amministrative venivano inviate dal medesimo indirizzo IP e spesso in ristretti lassi di tempo; che la disponibilità reddituale ed economico-finanziaria dei presunti datori di lavoro che volevano regolarizzare la posizione di alcuni stranieri non sembrava essere particolarmente florida ed utile a giustificare la dichiarata assunzione; che vi era una ciclicità di assunzioni soprattutto in campo agricolo proprio in concomitanza di sanatorie.

Le indagini facevano risaltare l’esistenza di un “sistema” che vedeva gli extracomunitari interessati alle procedure di emersione versare ad alcuni italiani somme di danaro che oscillavano tra i 400 e i 2000 euro. Questi ultimi, ufficialmente impegnati nel prestare ausilio e supporto per la presentazione delle istanze, fornivano agli immigrati che non avevano titolo di fruire di quel condono, alcuni “servizi” come la possibilità di disporre di non veritiere certificazioni prodotte da professionisti, pubblici ufficiali o datori di lavoro attestanti la presenza degli stranieri in territorio nazionale in periodi antecedenti all’emanazione della sanatoria; quella documentazione presentata a corredo dell’istanza di emersione ne avrebbe conseguentemente favorito la illegale permanenza in Italia.

In particolare, veniva scoperta l’esistenza di 3 distinte cellule – operanti in Brindisi, San Donaci e San Pietro Vernotico – i cui componenti, per lo più in concorso tra loro nell’ambito dei rispettivi gruppi, avevano attivato l’accennato sistema secondo il quale veniva favorita l’emersione dalla clandestinità di lavoratori extracomunitari irregolarmente presenti in territorio nazionale e ciò attraverso la produzione di atti dal falso contenuto agli organi istituzionali competenti al vaglio delle istanze di cui al Decreto Legislativo n.109 del 16 Luglio 2012.

Nei giorni scorsi, a conclusione del prescritto iter procedurale, su disposizione del P.M. titolare della indagini, il Sostituto Procuratore della Repubblica, Francesco Carluccio, gli investigatori della II Sezione della Squadra Mobile brindisina, specializzati nelle indagini sulla criminalità straniera e nel contrasto al crimine diffuso ed allo sfruttamento della prostituzione, hanno notificato ai 37 indagati – 16 italiani e 21 stranieri di varie nazionalità come Cina, Ucraina, Russia, Pakistan, Tunisia, Senegal – il documento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi dell’Avviso della Conclusione delle Indagini Preliminari, Informazione di Garanzia, Informazione sui Diritti di Difesa e nomina del difensore.

BrindisiOggi

 

 

 

 

1 Commento

  1. Altro fulgido, lampante ed evidente esempio di PROFUGOPOLI. Ecco chi, congiuntamente con le varie onlus e case-famiglia ed associazioni di buonistico-accoglientisti-all inclusive , ci sguazza alla grande sul business dei profughi. Ecco chi trova nei politici tanto buoni e/o accorati che dicono “…noi andiamo a salvare i poveretti tra le onde ed i flutti….” la spalla efficiente e complice dei loro sporchi affari. Eccolo il buonismo di facciata, melenso e mariuolo, dove porta, in cosa si concretizza. Ma quanti di loro pagheranno veramente? Quanti sedicenti profughi verranno rimpatriati? Io dico che finirà tutto nel porto delle nebbie: tutto si dissolverà nel dimenticatoio. Questo tipo di illegalità non possiede la grancassa mediatico-populistica di altre inchieste………C’è poco show, c’è poco “apparire”……

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