Il nuovo anno porterà la nuova giunta, ma potrebbe cambiare ben poco

BRINDISI – (da il7 Magazine) Aggiunge un nuovo assessorato così da avere un posto in più per accontentare tutti i gruppi politici all’interno della sua maggioranza. Riccardo Rossi alla fine fa come i suoi predecessori, e a metà percorso, è pronto a nominare una giunta a nove assessori. Eppure all’inizio della sua legislatura erano andato fiero della scelta di una giunta ridotta, tanto da parlare di un risparmio dei costi della politica rispetto al passato. E proprio in tempi di pre dissesto per il Comune di Brindisi questo risparmio viene meno. Tra sindaco, assessori e gettoni di consiglieri comunali nel bilancio preventivo del 2020 erano stati stanziati oltre 600mila euro, più di mezzo milione. A questa cifra nel 2021 bisognerà aggiungere anche gli emolumenti del nuovo assessorato.

Così facendo il sindaco risolve le richieste di visibilità all’interno del governo cittadino da parte dei gruppi politici che sostengono la sua maggioranza. Rispetto infatti all’insediamento di questa amministrazione la scacchiera tra i banchi del centrosinistra è cambiata, con divisioni e nascita di nuovi gruppi. È nato infatti il gruppo di Italia Viva con Alessio Carbonella e Lorenzo Guadalupi che hanno lasciato il Pd per aderire al partito di Renzi,  poi c’è stato l’abbandono da Leu dei tre consiglieri Alessandro Antonino, Antonio Manfreda e Giuseppe Massaro, quest’ultimo a sua volta si è dichiarato indipendente dagli altri due, e con lui adesso  c’è Livia Dell’Anna ex consigliere comunale di Ora tocca a noi. Nel frattempo Antonio Elefante si è allontanato dal Pd, e Marco Vadacca è stato mandato via da Brindisi Bene Comune.

Facendo brevemente due conti si tratta di tre nuovi gruppi a cui dover dare un posto nella nuova giunta. Al sindaco il problema lo hanno risolto in parte, con le loro dimissioni, gli assessori Cristiano D’Errico (Leu) al Bilancio, e Roberto Covolo (Ora tocca a noi) alla Programmazione economica. Il primo è andato via sbattendo la porta dopo i contrasti con Rossi per la stesura del bilancio preventivo, il secondo ha abbandonato la barca per la candidatura a sindaco di San Vito dei Normanni dalla quale è uscito sconfitto. Liberandosi due posti e aggiungendo un  nuovo assessorato il problema è così risolto. Con l’interrogativo di Ora tocca a noi che  strada facendo ha visto ridurre il suo gruppo al solo consigliere comunale Giulio Gazzaneo. Qualcuno parla di Gazzaneo come erede alla Programmazione economica di Covolo. Ma è tutto da vedere. Intanto ciascun gruppo sta predisponendo una proposta da presentare al sindaco, così come era accaduto per la composizione della prima giunta.

 Resta comunque la richiesta di azzeramento, o meglio di un cambio di passo, sollecitato mesi fa da alcuni esponenti del Pd. Fu la consigliere democratica Nadia Fanigliulo a chiedere un azzeramento della giunta, richiesta in parte sostenuta anche dal segretario cittadino Francesco Cannalire, che di azzeramento non ha mai parlato, ma di richiesta di un cambio di rotta su alcune questioni quella si. Lo stesso Cannalire potrebbe entrare in giunta al posto dell’attuale assessore alle Attività produttive e Turismo, Oreste Pinto. Uno degli assessori che maggiormente si è esposto in questo esecutivo tra eventi e iniziative e che lo hanno visto anche collante tra l’amministrazione comunale e gruppi esterni di cittadini portatori di interessi. Un’amministrazione questa più volte accusata di mancanza di dialogo e di confronto con la città. Al momento il nome di Pinto è quasi l’unico che sembra essere messo in discussione. Nessun dubbio sulle democratiche Tiziana Brigante (attuale vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici) e Isabella Lettori (Servizi sociali), il loro posto in giunta sembra al sicuro. Lo stesso varrebbe per Mauro Masiello (Bbc) assessore alla Legalità. Masiello era stato eletto in consiglio comunale, mandarlo a casa significherebbe porre fine definitivamente alla sua esperienza a palazzo di città. Restano gli interrogativi su due tecnici voluti direttamente dal sindaco Rossi: Dino Borri (assessore Urbanistica) e Roberta Lopalco (assessore all’Ambiente). Entrambi potrebbero restare, in pochi immaginano infatti che Rossi possa mandarli via. Nonostante nessuno dei due abbia dato sino a questo momento un’impronta ben precisa al proprio ufficio. Restano in sospeso numerose questioni importanti, tra queste quella del Pug (piano urbanistico generale)

Il Comune di Brindisi è ancora alle prese con la redazione del Pug, che la città attende dai tempi di Mennitti quando furono approvati gli atti preliminari. Era il 2009, sono passati 11 anni e ancora Brindisi non ha il suo piano definitivo.

Borri fu presentato dal sindaco Rossi come colui che avrebbe portato la svolta su questo tema. Passati due anni e mezzo oltre a molte parole sono stati registrati solo pochi fatti. Lo stesso Borri l’11 novembre 2018 aveva annunciato l’approvazione del Pug entro il 2019, con il passaggio in Regione nel 2020. Ma si è ancora lontani da questi risultati.  Intanto proprio nell’ultima giunta del 2020, riunitasi il 28 dicembre, con l’approvazione del fondo di riserva sono stati stanziati 50mila euro da dare al Politecnico di Bari per il supporto allo studio per il Pug. Lo stesso Borri è professore del Politecnico. Con questo contributo si spera in una svolta. Anche se fu lo stesso urbanista a dichiarare in un’intervista a il7 Magazine : “Non sarà nominato nessuno esterno. Questo assessorato è ben equipaggiato e ci sono le giuste figure per lavorare  in casa – disse – Risparmiamo così i soldi, ed evitiamo anche le esperienze del passato visto l’ampio contenzioso lasciato con la vicenda Goggi, questione spiacevole e singolare. Inoltre esiste un piccolo fondo della Regione a cui i comuni possono attingere nel caso in cui decidano di avvalersi dei dipendenti interni”.

Insomma alla fine dei conti nel Rossi bis, a parte i nuovi ingressi, per il resto potrebbe cambiare davvero poco, o quasi nulla.

Lucia Portolano

1 Commento

  1. La solita minestra e colpa dei miei miei cari brindisi ni che li hanno votato che gentaglia si vedono x pochi euro

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