“La città ha bisogno di capacità, competenze e non di ceto politico appassionato di potere “

INTERVENTO/ C’è una città allarmata che vede a rischio o sfumare investimenti portatori di lavoro. C’è allarme nelle associazioni Datoriali e Sindacali, nelle istituzioni, tra la gente. E’ evidente non scorra buon sangue tra l’attuale amministrazione e la gran parte del mondo dell’economia cittadina e ne sono la riprova le continue querelle a mezzo stampa e/o social che contribuiscono solo ad avvelenare il clima.

C’è una maggioranza che è tale solo nella gestione del potere e degli enti (Comune, Provincia, ASI, STP, ASL, Autorità Portuale, ecc.) tutti nelle mani del PD o di suoi referenti regionali e territoriali, ma che tale non è in città, ne’ dal punto di vista elettorale, ne’ da quello politico (i dati numerici parlano chiaro). In realtà, una minoranza barricata all’interno del recinto amministrativo con una fetta, quella di BBC (una minoranza della minoranza), pronta a bacchettare qualsiasi opinione non conforme alle loro posizioni del momento, in difesa strenua del loro rappresentante Sindaco. Sembra siano in disaccordo con chiunque ponga una istanza di sviluppo. Peccato che ancora non è chiaro quale sia la loro idea di sviluppo, è certo solo il loro disaccordo con le idee degli altri.

Un’altra fetta, quella più consistente del partito di maggior peso della coalizione, il PD, è attenta solo a spegnere scintille e roghi che nascono all’ interno ed all’esterno del recinto, per traghettare questo mandato alla sua naturale fine e mantenere lo status quo con le poltrone conquistate. Non si capisce quale è il loro progetto politico per il prossimo futuro.

Non c’è serenità, a dire il vero non c’è mai stata dall’inizio del mandato amministrativo, ed è chiaro che questo clima avvelenato si acutizzerà con la campagna elettorale in cui ad infiammare la polemica si metterà anche l’opposizione, sinora silente, ed i battitori liberi a vario titolo interessati.

E tutto questo avviene in una città dove la sofferenza e il disagio sociale sono in forte aumento. Sembra sempre più di vivere in una città abbandonata e rassegnata.

In questa sede non si vuole entrare nel merito delle singole questioni, ma è doveroso evidenziare che in tema di sviluppo e lavoro molto poco è stato fatto, molto è stato ostacolato. E’ sotto gli occhi di tutti. Molta attività è stata compiuta per temporeggiare o bloccare iniziative non in linea con la visione di Brindisi Bene Comune e di Rossi. Dal loro canto si sono ben guardati dal traguardare uno straccio di documento di programmazione che sia PUG o PUMS che questa visione permettessero di spiegare e di far comprendere.

Cosa invece fatta da Autorità Portuale che ha tenuto fede agli impegni presi e messo in cantiere il proprio piano regolatore portuale. Sicuramente Patroni Griffi non fa molto per unire e coinvolgere ma non si può dire che non si sia speso molto di più in programmazione e realizzazioni.

Piaccia o non piaccia a chi amministra, le evidenze sono queste. Noi, se dobbiamo scegliere un campo, siamo dalla parte di chi opera, di chi  rispetta la città e le sue potenzialità produttive e infrastrutturali e non di chi opera per non far operare.

Poi rimane da condividere come si opera e dare un contributo.

Rossi e i suoi dicono di avere le idee ben chiare ma deve essere qualcosa di criptico ed esoterico, non divulgabile e non condivisibile, neanche in consiglio comunale. Roba apparentemente chiara solo a loro. Una lentezza biblica nel programmare (incapacità?), una ritrosia incredibile nel condividere quasi da far pensare che non ci sia nulla da condividere, che non ci siano proprio proposte, ma una rapidità e rabbia incredibile nel contrastare, ricorrere, ostacolare. In fisica l’attrito è una forza che si oppone al movimento e dissipa energia ed in questo BBC, la minoranza della minoranza, è fuoriclasse.

Erano opposizione e sono rimasti opposizione alla città delle istituzioni, delle associazioni, della gente. E’ facile utilizzare penna rossa e blu per rimarcare le manchevolezze altrui, il difficile è proporre. Basti pensare che si definiscono ambientalisti, stigmatizzano gli altri come inquinatori, ma non sanno organizzare una raccolta differenziata che ci porti nelle norme civili di questo Paese.

Non parliamo di virtuosismi ambientali, parliamo proprio del passare da trogloditi a civili. In quattro anni non hanno fatto che peggiorare quanto era riuscito a fare da solo il commissario.

Non c’è più tempo. Si perdono opportunità e si incrinano sempre di più i rapporti istituzionali, così che il dialogo costruttivo, unica salvezza per il nostro territorio, da difficilissimo diventerà impossibile. Ad un dialogo costruttivo saremmo interessati a partecipare anche per costruire un progetto politico credibile progressista  e utile alla città.

Sembra che il consigliere Amati provi a suonare la sveglia nel suo PD; ma il suo allarme ha avuto solo gli effetti di svegliare un sonnolente e  connivente della minoranza Cannalire che, attaccato al cuscino, gli ha risposto: ‘’non faccia chiasso! che qui c’è gente che dorme! ‘’

Riteniamo che la prima cosa imprescindibile per la prossima amministrazione sia quella di ricucire il tessuto sociale ed economico dilaniato in questi anni. Non è tempo di guerre, le guerre sono già al contorno, c’è bisogno di calma e lavoro incessante per programmare rapidamente ed agire. Occorre gente che sappia cosa significa programmare e produrre, finora se ne è vista poca, gente che si adoperi perché la macchina burocratica sia a disposizione della buona produzione in armonia con l’ambiente. Sono sfide imprescindibili per qualsiasi comunità ed una buona Amministrazione, con la sua macchina, deve attrarre e non respingere.

Porto, energia, costa e turismo, commercio, agricoltura e campagna devono essere la priorità della programmazione amministrativa ma per farlo bisogna dialogare con istituzioni rappresentative non litigarci. Il lavoro buono prima, perché il lavoro costruisce coesione sociale e lotta alla emarginazione, è l’unico vero magnifico volano di tutto. Occorre programmare per far coesistere tutti questi elementi e creare un ciclo virtuoso. Ogni polemica allontana qualsiasi soluzione positiva. C’è bisogno di lavorare con tutte le istituzioni a braccetto con una apertura mentale diversa ed una visione non sterile e fondamentalista su tutti gli argomenti.

Occorrerebbe un sindaco capace di questo, autorevole e non autoritario e che conosca la città, ma soprattutto dotato di quel buon senso che sinora è mancato.

 

 

Coordinamento Progressisti per Brindisi

 

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