La lunghissima riflessione della maggioranza per non cambiare quasi nulla: da 20 giorni Brindisi senza governo

BRINDISI (da il7 Magazine) La riflessione a quanto pare è davvero molto lunga se dopo 20 giorni il sindaco non ha ancora varato la nuova giunta. È l’1 marzo quando Riccardo Rossi azzera le deleghe degli assessori ed annuncia un momento di riflessione per fare il punto sulle linee programmatiche. In quella occasione annuncia anche che a giorni nominerà il nuovo esecutivo. Di giorni ormai ne sono passati troppi, e lo studio è ancora in corso. Se qualcuno si aspetta grandi cambiamenti questi, stando alle ultime notizie, non ci saranno. I nomi saranno quasi tutti confermati. Il Pd ha già fatto sapere che riconferma i suoi tre assessori uscenti: Tiziana Brigante (che attualmente è vice sindaco con delega ai Lavori Pubblici), Isabella Lettori (assessori ai Servizi sociali) e Oreste Pinto (assessore alle Attività produttive). Anche quest’ultimo, che sino a qualche giorno fa sembrava essere in bilico, verrà riconfermato. Il segretario cittadino dei democratici Francesco Cannalire infatti avrebbe fatto un passo indietro in merito ad un suo ingresso in giunta. Una scelta puramente personale, fanno sapere dal suo partito. Cannalire ha preferito fare il segretario e non mettere troppa carne a cuocere. Dopo l’azzeramento il partito democratico lancia agli alleati, e quindi al sindaco, un patto di legislatura con una serie di punti programmatici da realizzare prima della fine del mandato. I democratici chiedono discontinuità, ma non sui nomi, ma sulle azioni politiche amministrative. In questi due anni e mezzo si sono create troppe rotture con il mondo esterno e le rappresentanze delle categorie d’interessi della città.

Come per dire, per noi Dino Borri (assessore all’Urbanistica sino a questo momento contestato) può anche restare, basta che si cambia registro su alcune questioni e decisioni. Prima fra tutte sul porto. Sul quale sino a poco tempo fa l’assessore Brigante aveva la delega, ma la visione e l’azione di Borri era alquanto ingombrante rispetto alla posizione dell’assessora del Pd.

Tra i punti programmatici il Pd parla di rigenerazione e riqualificazione della costa nord, senza ulteriore consumo di suolo, mediante programmi che mirino al recupero degli insediamenti di contrada Betlemme e Posticieddu, con la definizione della destinazione urbanistica del complesso Acque Chiare nonché di piani che sostengano  per le attività economiche ecocompatibili per servizi e strutture ricettive. L’altro punto la mobilità urbana con l’obiettivo di realizzare a Brindisi una “bicipolitana” che colleghi tutta la città e possa rappresentare una vera rivoluzione per la mobilità cittadina. Per lo sviluppo turistico, oltre alla riqualificazione della costa, il Pd ritiene necessaria la realizzazione degli accosti di Sant’Apollinare, e delle opere connesse, nel pieno rispetto delle autorizzazioni in sede di valutazione di impatto ambientale. Sul quale punto ci sono state divergenze con Borri e sindaco. E poi le opere di banchinamento della colmata di Capobianco e il progetto di Edison che i democratici sperano “possa definirsi nel migliore dei modi tenendo conto delle peculiarità e della vocazione dell’area prevista per l’insediamento”.

A questi punti il sindaco e gli altri alleati non hanno ancora dato una risposta. Nei prossimi giorni sarà convocata una riunione di maggioranza. I democratici sono convinti che unità d’intenti sarà trovata sia con Italia Viva (ex Pd Alessio Carbonella e Lorenzo Guadalupi)  e Impegno per Brindisi con Alessandro Antonino e Antonio Manfreda. Resta l’interrogativo di Brindisi Bene Comune, il gruppo politico del sindaco Rossi. La discontinuità a quanto pare il Pd la chiede proprio a loro.

Tornado alla composizione della nuova giunta come si diceva non cambierà poi tanto. Ai tre del Partito democratico si aggiunge la riconferma dell’assessore Mauro Masiello (in quota a Brindisi Bene Comune), la sua presenza non è messa in discussione essendo lui stato eletto in consiglio comunale e avendo lasciato il posto in assise per entrare nell’esecutivo. Resta l’interrogativo su Dino Borri, assessore tecnico, urbanista e professore universitario, voluto proprio da Rossi. Ma anche lui potrebbe andare verso la riconferma sempre che accetti di portare avanti le politiche del Pd. Ci saranno tre nuovi assessori come era già prevedibile. Ci sono infatti tre nuove forze politiche in maggioranza che dovranno avere visibilità in giunta: Italia Viva (che a quanto pare proporrà Massimo Vitali), Impegno per Brindisi ed Ora tocca a noi. I posti da troppo tempo vacanti sono due: da novembre manca la guida dell’assessorato al Bilancio e da luglio scorso quella dell’assessorato alla Programmazione economica. Due uffici chiave per le prospettive dell’amministrazione: uno deve far quadrare i conti, l’altro deve trovare finanziamenti e programmare. Ma Rossi sino a questo momenti in questi due uffici ha tirato a campare. Il terzo nuovo assessore potrebbe prendere il posto occupato dell’assessore Roberta Lopalco (sino a prima dell’azzeramento era assessore all’Ambiente), anche lei voluta dal sindaco. Per dare visibilità a tutte le forze politiche di maggioranza Rossi infatti dovrà fare a meno di un suo tecnico.

Intanto la città attende, e spera in un governo solido, capace di affrontare le emergenze e trovare soluzione in questo momento difficile di pandemia. Per quanto ci sia un sindaco la sensazione di sentirsi orfani come comunità in questo particolare frangente è alquanto diffusa.

Lucia Portolano

1 Commento

  1. Ma perché non se ne vanno tutti a casa e ritorniamo al commissario?
    Almeno si farebbero le cose essenziali o urgenti visto che questi non ne combinano una buona.
    Tutti a Brindisi rimpiangiamo Giovanni Antonino e chi dice il contrario mente spudoratamente almeno faceva quello che diceva.

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