La repressione del popolo curdo in una mostra fotografica

KURDISTAN 2015-2016

BRINDISI- Una mostra fotografica che racconta la violenta repressione in Turchia contro il popolo curdo, in esposizione da giovedì,  1 settembre all’ex convento Santa Chiara di Brindisi a partire dalle ore 17,00.

La  mostra fotografica è realizzata dalla giornalista fotoreporter Grazia Bucca .

La mostra fotografica è organizzata da Cobas , Rete Kurdistan , Associazione Io Donna , Comitato Migranti e Mediterraneo , Unione degli Studenti.

Giovedì alle 18,30 ad introdurre la mostra sarà la stessa autrice  Grazia Bucca.

“Bakur-immagini di un popolo resistente” è frutto del reportage realizzato dalla giornalista fotoreporter Grazia Bucca collaboratrice dell’agenzia di fotogiornalismo Studio Camera Srl.

Bakur come la regione del Kurdistan del Nord, che comunemente si fa coincidere con la Turchia meridionale, dove da anni si sta combattendo una guerra nascosta ma non per questo meno sanguinosa. Una guerra anomala, combattuta da uno Stato dentro lo stesso Stato, dal governo turco contro la minoranza curda che abita in prevalenza quel territorio martoriato.

Quella guerra ci racconta con le sue foto Grazia Bucca, fotogiornalista siciliana, che è stata a Diyarbakir, la capitale morale del Bakur, tra ottobre 2015 e gennaio 2016, periodo durante il quale venivano svolte nuove elezioni (le precedenti di giugno erano state invalidate) e la repressione del governo turco assumeva una rinnovata recrudescenza nei confronti dei civili curdi. Sono immagini crude, di case crivellate, di persone in fuga da condizioni di vita durissime imposte da Ankara anche in altri centri urbani dell’area come Cizre, Sirnak, Silopi, Nusaybin. A Sur, il centro storico di Diyarbakir patrimonio dell’Unesco, in quei mesi veniva imposto un coprifuoco di 24 ore su 24, mentre mancavano luce e acqua e i soldati sparavano a vista su quanti si avventuravano fuori casa. Un massacro perpetrato nel totale silenzio della comunità internazionale.

La mostra prova a squarciare, almeno in parte, quel silenzio imposto sulle condizioni di un popolo perseguitato e “cancellato” dalle agende dei potenti del mondo.

Grazia Bucca, fotoreporter, collabora con l’agenzia Studio Camera di Palermo.

Giornalista Pubblicista ha curato documentazioni fotografiche per Arci (Carovana Antimafie 1994-2003) e Boats for People (2012 traversata dall’Italia alla Tunisia sulle rotte dei migranti). Vive e lavora a Palermo.

BrindisiOggi

 

1 Commento

  1. Parlate anche un poco del genocidio di oltre un milione e mezzo di armeni da parte dei turchi, tanto per dare un quadro più completo. O forse non è politicamente corretto? O forse si ha paura di urtare la suscettibilità di certa politica , di certa ideologia, che vuole la Turchia in Europa?

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*