Bruno candidato sindaco, a rischio il laboratorio politico?

FRANCAVILLA FONTANA- Il day after di Maurizio Bruno, il giorno dopo l’ufficializzazione da parte del Partito Democratico del suo nome per la corsa a sindaco di Francavilla Fontana, restituisce un quadro abbastanza ingarbugliato, per usare un eufemismo, del panorama del centrosinistra nella città degli Imperiali. Ogni partito e movimento della eterogenea galassia della sinistra francavillese ha una sua posizione diversa, un’idea differente del percorso da fare da qui al 2014 per trovare una soluzione alternativa e vincente al centrodestra che, per ora, ha messo in campo il solo Giacomo Leone che corre, stavolta politicamente, per il Pdl. Primarie sì, primarie no. Alleanze ni, alleanze so.

Questi sembrano essere i nodi gordiani che, al momento, bloccano la discussione a manca. Volendo riassumere in una sorta di grafico a parole com’è messa la sinistra di Francavilla, si deve necessariamente partire da quel che già si sa: Maurizio Bruno è il nome del Pd che, però, è disponibile a confrontarsi in elezioni primarie con altri nomi provenienti da altri movimenti politici di area. Altra cosa già nota da ieri è la posizione di Noi Centro di Massimo Ferrarese e dell’Udc: irritazione per la fuga in avanti del Pd che mettendo un sigillo sul nome di Bruno pretenderebbe di imporre il proprio candidato ma disponibilità a partecipare alle primarie.

Dopo questo, il diluvio. «Abbiamo partecipato a un incontro col Pd e con le forze centriste della possibile coalizione. Prendiamo atto che il Partito Democratico ha messo in campo il nome di Bruno ma questo non vuol dire che sia l’unica possibilità per la coalizione. Serve una discussione ampia che porti alla scelta condivisa di una personalità che abbia competenza burocratica e ammnistrativa, proveniente anche dalla società civile». Così si esprime sull’argomento Maria Passaro, segretaria cittadina di Sel. Allora primarie? «Siamo contrari alle primarie. Abbiamo assistito, a livello nazionale, alla sconfessione di questo strumento da parte del Pd che prima ha sottoscritto con noi un programma che escludeva ogni alleanza col Pdl e poi ha fatto un governo con Berlusconi. A livello locale, poi, le primarie sono uno strumento che potrebbe dare risultati non veritieri, in quanto rappresenta una modalità di voto molto controllabile».

Da Rifondazione Comunista, invece, arriva un appello proprio per le primarie. «Il Pd ha fatto due passi avanti scegliendo Bruno. Noi stiamo individuando una personalità di sinistra di alto profilo da mettere in campo per sfidare il Pd alle primarie». Altro punto insoluto sono le alleanze. Mentre Sel non esclude nessuna forza che voglia dimostrarsi alternativa agli amministratori pubblici degli ultimi anni, da Rc al gruppo di nuova formazione Città in movimento, Rifondazione esclude ogni tipo di accordo o patto di non belligeranza coi centristi.

Chi si chiama fuori dai giochi, a meno di rivoluzioni dello scenario, è l’avvocato Mario Filomeno, di Democratici per la Costituzione. «Ho già dichiarato che non sarei stato della partita, stavolta. Riguardo alla candidatura del Pd posso solo dire una parola: inadeguata. Una scelta non all’altezza per storia, esperienza politica e natura. Bruno, al massimo, potrebbe fare l’assessore allo sport, in una situazione grave come questa. In questi anni si è lavorato a escludere. Si è fatto in modo di portare avanti solo il proprio orticello, facendosi terra bruciata intorno».

Insomma, il quadro politico di oggi della sinistra a Francavilla Fontana è più complicato di un’opera di Escher.

Maurizio Distante

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