Minacce e proiettili all’imprenditore che denunciò il presunto giro di tangenti nelle Centrale Enel

BRINDISI- Minacce e proiettili all’imprenditore che denunciò il presunto giro di tangenti all’interno della Centrale Enel di Cerano. L’episodio risale allo scorso 3 ottobre quando Giuseppe Palma, titolare della ditta  Palma  Asfalti di Monteroni, rientrando a casa trovò nella buca delle lettere una busta gialla con all’interno due proiettili e un messaggio di minaccia: “Ritira le denunce a Roma e il prossimo è per te”. L’imprenditore ha subito denunciato tutto alla squadra mobile della questura di Lecce. Non solo ha anche raccontato agli investigatori diversi episodi inquietanti in cui sarebbe stato oggetto di altre minacce e persino di una sparatoria.

Le minacce sarebbero state formulate questa estate quando tre uomini a bordo di una vettura si avvicinarono pronunciando esattamente queste parole: “Ritratta tutto o al processo vivo noin ci arrivi”. L’imprenditore ha dichiarato agli inquirenti che i tre uomini parlavano con accento brindisino. Ma l’episodio più grave si sarebbe consumato a San Pietro in Lama. Era il 6 settembre quando ignoti esplodono 5 colpi di pistola contro la vettura dell’uomo. Palma il giorno stesso si reca dai carabinieri e denuncia il fatto.

L’imprenditore  aveva denunciato il presunto giro di tangenti all’interno della Centrale,   da quella  denuncia  era partita l’operazione della Guardia di finanza di Brindisi che poi il 5 maggio scorso  ha portato all’arresto di cinque funzionari.  

L’imprenditore di Monteroni ha segnalato di aver pagato tangenti per ottenere degli appalti e lavorare per la centrale. Alla stessa si è aggiunta una querela sporta dalla società elettrica, una volta riferite dall’imprenditore le vicende accadute. L’uomo, indagato a piede libero, ha deciso di raccontare  tutto dopo che i dirigenti Enel  avevano bloccato  con la sua ditta ogni rapporto economico, avendogli contestato lavori eseguiti male o alcuni proprio non realizzati. Secondo quanto emerso dall’indagine condotta dagli uomini della Guardia di Finanza di Brindisi a capo del colonnello Tiziana Lagrua, e coordinati dai pm Milto De Nozza e Francesco Carluccio, i  cinque dipendenti Enel  con le proprie condotte avrebbero favorito l’impresa amica nell’aggiudicazione di diverse gare d’appalto, rivelando i valori da indicare nelle offerte da presentare, attestato falsi stati di avanzamento dei lavori, liquidato fatture per lavori mai eseguiti.La stessa società Enel evidenzia a gennaio scorso aveva presentato una denuncia alla Procura della Repubblica avendo notato alcune anomalie nello svolgimento delle gare d’appalto e nell’esecuzione dei lavori. L’azienda aveva  peraltro adottato i provvedimenti disciplinari, incluso il licenziamento, nei confronti dei dipendenti per i quali attraverso le verifiche interne erano stati già individuati elementi di responsabilità. Nei confronti dei 5 dipendenti Enel sono stati anche eseguiti sequestri preventivi per 230mila euro. I cinque dirigenti sono accusati di corruzione continuata per atti contrari ai doveri d’ufficio.

Palma per due volte in preda allo sconforto ha tentato il suicidio.

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