Nei pozzi di Villa Castelli sversamenti sospetti

VILLA CASTELLI-A prima vista sembra petrolio. L’odore è nauseabondo. Poi tutt’intorno si forma una schiuma, densa e gommosa. Eppure si tratta di acqua, comunissima, anche se non si direbbe; è quella estratta dal sottosuolo, per mezzo dei pozzi artesiani, in alcune contrade di Villa Castelli e più precisamente in quelle che si affacciano sulla strada provinciale per Grottaglie, quasi all’ingresso del piccolo centro brindisino. VISUALIZZA VIDEO

Questo fenomeno non è una novità per alcuni proprietari di poderi che assistono, inermi, ormai da mesi, alla fuoriuscita di acqua putrida dalle tubature dei loro pozzi con gravi conseguenze sulla vegetazione. Alcuni di essi, preoccupati per la situazione, hanno fatto analizzare le acque e i risultati parlano chiaro: si tratta di acque di vegetazione, ossia lo scarto liquido del processo di estrazione dell’olio. Se si considera che Villa Castelli è un centro storicamente  legato alla lavorazione dell’olio d’oliva e che sul territorio si conta la presenza di numerosissimi frantoi oleari allora non è difficile immaginare la possibile origine di tale fenomeno. Lo smaltimento delle acque di vegetazione è regolamentato da una Legge Regionale che prevede una idonea distribuzione ed incorporazione delle sostanze sui terreni in modo da evitare conseguenze tali da mettere in pericolo l’approvvigionamento idrico, nuocere alle risorse viventi ed al sistema ecologico. Ma non sono rari i casi di sversamenti illeciti nel brindisino: basta ricordare il caso del proprietario di un frantoio di Oria finito nei guai, nel febbraio scorso, proprio per questo motivo o le numerose denunce del WWF di Lecce circa la presenza di sversamenti abusivi di acque di vegetazione nella riserva di Torre Guaceto.

Achille Baldasso

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