Quarta: “Faremo proposte per migliorare i servizi sanitari. Non sono un furbetto del vaccino, quella dose mi spettava”

BRINDISI –  L’ex primario di Ematologia dell’ospedale Perrino di Brindisi  Giovanni Quarta nominato consulente speciale dal sindaco Riccardo Rossi per i temi sanitari. “Cercherò di portare in questa amministrazione un aiuto  concreto affinchè si porti avanti una campagna vaccinale al massimo della potenzialità – ha detto Quarta –  perchè ci siano uno sviluppo di progetti e di salute e di città molto più ricca del passato”.  Quarta si è presentato alla stampa, ha parlato del suo ruolo nell’amministrazione Rossi.

“Il Comune non ha una responsabilità gestionale sulla sanità perchè questa compete alla Asl – ha aggiunto il medico in pensione – ma possiamo fare delle proposte, d’altronde il Comune viene continuamente sollecitato in tutte le operazioni in campo dalle campagne vaccinali alle chiusure delle città e a tutti i servizi sanitari. Ecco noi dobbiamo dare un ruolo propositivo maggiore, vogliamo che gli enti regionali ci ascoltino. Vogliamo rilevare le pecche e portarle alla luce, affinchè le nostre esigenze vengano ascoltate a attuate”.

Il nome di Quarta compare nell’elenco di coloro che il 4 gennaio scorso hanno fatto il vaccino pur non avendo i requisiti in quel momento della campagna vaccinale, essendo lui un medico in pensione. Quella infatti era la prima data utile per la vaccinazione degli operatori sanitari ospedalieri dipendenti Asl e nelle Rsa.

A far scoppiare il caso  fu il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Brindisi Arturo Oliva, che denunciò pubblicamente che le dosi erano state somministrate a persone che non avevano diritto. La stessa Asl consegnò ai Nas un elenco dei nominativi. Ma Quarta si difende: “Ero titolato a fare il vaccino – dice l’ex primario – perchè seppur in pensione continuo a svolgere la mia professione fuori dalla Asl. Quel giorno ho ricevuto un messaggio WhatsApp in cui sono stato invitato a fare il vaccino, quando sono arrivato c’era anche il direttore del servizio Igiene e Salute Pubblica, Stefano Termite, e l’altro personale. Non ho fatto nulla di sbagliato, d’altronde avevano già scongelato le dosi e non si potevano buttare”.

In realtà solo successivamente a quella data, dopo aver vaccinato il personale sanitario ospedaliero, la Regione Puglia ha aperto le vaccinazioni anche gli operatori sanitari esterni, e quindi anche i medici in pensione.

La Puglia risulta tra le prime regioni d’Italia per vaccinazioni fuori lista.

 

Lu.Po.

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