Riduzione della Tari, i 5Stelle: ” Sono rimborsi governativi ma solo per il 2021″

 BRINDISI- “Ancora una volta il sindaco Rossi e la maggioranza preferiscono mettere la polvere sotto il tappeto e, con una furbata, *nascondere ulteriori aumenti dei costi del servizio di igiene pubblica che si avranno con l’eventuale conguaglio rispetto alle tariffe TARI di quest’anno*, rimandando le conseguenze al 2022, riservandosi la possibilità di celarli in altre tasse o, nella migliore delle ipotesi, aprendo un contenzioso con il gestore dei rifiuti, forse anche con Arera, il cui prezzo sarà pagato da qualcun altro in un prossimo futuro. Un gioco di prestigio con cui si vogliono raggirare, ancora una volta, i cittadini. Quanto siamo lontani da quella finanza pubblica lineare e partecipata di cui esponenti della maggioranza si riempivano la bocca in campagna elettorale”. Così i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle Brindisi Gianluca Serra, Tiziana Motolese, Paolo Antonio Le Grazie.
“L’odierna – continuano – proposta di delibera portata in Consiglio comunale sulle tariffe TARI, la modifica del regolamento TARI e l’applicazione delle agevolazioni TARI finanziate dal Governo per le chiusure, non ci convince per una serie di ragioni, legate al carattere di urgenza, alla tempistica di discussione e al merito del provvedimento stesso. Riteniamo paradossale portare le tariffe TARI in Consiglio comunale e non i bilanci, il cui termine di approvazione è scaduto il 31 maggio, quando è di dominio pubblico, come scritto recentemente dal ‘Sole 24Ore’, che ‘è in arrivo in extremis la nuova proroga al 31 luglio del termine per approvare i Piani economico finanziari e le tariffe TARI 2021’. Anche la viceministra all’Economia Laura Castelli ha affermato che su questa misura c’è un’ampia convergenza. Cosa che manca ‘per un rinvio generalizzato di preventivi e rendiconti al 31 luglio’. Del bilancio consuntivo manca persino l’approvazione in Giunta del relativo schema.
“Non ci convince – sottolineano i consiglieri – che l’urgenza sia determinata dai ritardi di ARERA, come sostenuto dalla delibera. Nessuno ci ha detto che il Comune di Brindisi ha mandato ad AGER il ‘PEF grezzo’, documento di partenza per la redazione del PEF da parte di quest’ultima, solo il 15 giugno 2021. Ne consegue che era palese che non ci sarebbero stati i tempi per ARERA. Stride con la narrazione *della maggioranza* il tempismo del gestore ECOTECNICA che ha invece inviato al Comune il suo PEF già il 12 marzo 2021”.
“La proposta di delibera – rimarcano –  non ci convince nel merito. Con la delibera di Giunta n. 159 del 14 giugno,  si contesta il PEF del gestore che prevede costi per €18.974.965,00 rispetto alle previsioni del Comune di Brindisi assestate sui 17 milioni di euro. Sussiste dunque una differenza di quasi due milioni di euro su quelli che saranno i costi per il servizio finanziato dalla TARI. Non sappiamo come tale discrasia sarà risolta ma con questa delibera si rinvia più di qualche problema. Certamente l’anno scorso *il Comune ha sostenuto* costi superiori per oltre due milioni di euro rispetto a quanto incassato. Le norme anti-Covid di finanza pubblica ci hanno permesso di ‘spalmare’ sulla fiscalità generale tale importo. Il sindaco e la maggioranza dovranno spiegare in sede di approvazione del consuntivo quanto tale importo inciderà sul piano di riequilibrio. Il recente passato e la contabilità del gestore ci fanno temere che i maggiori costi ci saranno. Forse tanta urgenza è dovuta alla malcelata volontà di riconfermare le tariffe TARI del 2020, che altro non sono che quelle del 2019? Meritevole intento, peccato che la maggioranza stessa scrive ‘l’eventuale conguaglio rispetto al 2021 ed alle relative tariffe dovrà essere effettuato nell’anno 2022’ e ‘sarà applicata la TARI sociale nei limiti previsti dagli stanziamenti del bilancio di previsione 2021/2023, […] a carico della fiscalità generale con i criteri che saranno stabiliti dalla Giunta Comunale’.
Un rinvio del problema che finirà, comunque, per scaricarsi sulle tasche dei cittadini. L’unica consolazione? L’applicazione delle riduzioni dovute all’impiego delle risorse stanziate dal governo (la riduzione di €1.446.138,58 per le utenze domestiche deriva dai contributi governativi per il 2020 non utilizzati, mentre la riduzione di € 1.228.701,00 per le utenze non domestiche deriva dai contributi governativi per le chiusure COVID), un risparmio che potrebbe essere vanificato nei prossimi anni dalla incapacità di questa amministrazione di contenere i costi del servizio” concludono.

BrindisiOggi

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