Strade dissestate, l’Adoc: “Sono un pericolo per i cittadini”

BRINDISI – Strade dissestate ovunque. Buche sull’asfalto a pochi centimetri l’una dall’altra. L’emergenza buche a Brindisi, ma non solo, ha raggiunto livelli preoccupanti poiché il problema causa, spesso, disagi per i pedoni, ciclisti, automobili e motocicli. Per tale situazione insorge l’Adoc (associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori): “Le strade di Brindisi sono un pericolo per i suoi cittadini, ogni giorno pedoni, ciclisti, automobilisti e motociclisti rischiano seriamente di farsi male”.

Le strade del capoluogo, ma così come quelle di tanti paesi in provincia di Brindisi appaiono come una ‘groviera’: piene di buche. I disagi alla mobilità sono aumentati vertiginosamente.

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Giuseppe Zippo

“Oltre a costituire un grave pericolo per l’incolumità dei cittadini, – scrive Giuseppe Zippo, presidente Adoc Brindisi – le buche di Brindisi creano un danno anche a livello economico sia direttamente che indirettamente. A cause del manto stradale disconnesso, infatti, ogni anno sono numerosi i cittadini costretti al cambio di uno o più pneumatici o di parti meccaniche dei mezzi, per una spesa media oscillante tra i 150 e i 200 euro. E a pagare dazio non sono solo i cittadini ma anche tutti coloro che lavorano con l’auto, e lo stesso servizio di trasporto pubblico locale. Costi che incidono anche sui bilanci della pubblica amministrazione per contenziosi ed indennizzi”.

Secondo l’Adoc: “A completare il quadro oltre alla discutibile posa in opera del manto stradale e dei materiali utilizzati, le opere in corso da parte di società di telefonia e della stessa Autorità idrica che stanno letteralmente trasformando le strade in veri e propri campi di battaglia”.

Quindi l’interrogativo che si pone l’Adoc è anche chi paga i danni arrecati e se saranno tempestivamente ripristinate a carico di chi effettua i lavori nelle sedi stradali interessate.

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Strada dissestata

“Inoltre, ricordiamo all’assessorato competente che le buche sono solo uno dei problemi della viabilità, spesso e volentieri molte vie risultano essere al buio. L’illuminazione stradale, al pari delle buche, deve essere una priorità. Siamo fermamente convinti che l’emergenza buche si attenuerebbe se ci fosse un maggiore controllo sulla qualità degli interventi, sulla programmazione dei lavori e se si intervenisse su una mobilità alternativa che consentisse il minor utilizzo dei mezzi privati. Purtroppo la storia recente di questa città parla di scelte in totale controtendenza rispetto a quanto auspicato con aperture al traffico di tratti stradali non idonei a tale scopo come nel caso dei corsi lastricati di basole di Apricena e di lavori effettuati  in modo alquanto discutibile” conclude Giuseppe Zippo.

Di seguito il Vademecum Adoc (alcuni utili consigli):

L’art. 14 del D.Lgs. 285 del 1992 (Codice della Strada) dice “gli enti proprietari delle strade, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono: a) alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi; b) al controllo tecnico dell’efficienza delle strade e relative pertinenze; c) alla apposizione  e manutenzione della segnaletica prescritta”.

Quindi in caso di lesioni alla persona o danni alle cose subite a seguito di una caduta in una buca presente sulla strada, il danneggiato deve:

– chiedere l’intervento degli agenti della Polizia Municipale (se si tratta di strada extraurbana può sollecitare l’intervento della Polizia o dei Carabinieri) perché prendano visione dei luoghi e redigano il verbale; in caso di mancato intervento delle forze dell’ordine, effettuare diverse fotografie che riprendano la strada nel suo insieme, la buca ed il mezzo danneggiato; reperire i nominativi di eventuali testimoni presenti all’accaduto; se si sono riportate delle lesioni recarsi immediatamente al Pronto Soccorso per farsi curare e rilasciare il relativo certificato.

Successivamente inviare una richiesta danni all’Ente proprietario della strada nella quale vanno indicate:

– le generalità di chi richiede il risarcimento; una narrazione dell’accaduto; come è avvenuto il sinistro; in caso di lesioni alla persona, la certificazione medica in possesso ed eventuali spese mediche sostenute; l’entità dei danni subiti alle cose allegando i preventivi per le riparazioni; se sono intervenute autorità di pubblica sicurezza i relativi verbali; i nominativi dei testimoni.

L’Ente proprietario della strada provvederà ad inviare la documentazione alla sua compagnia assicurativa che contatterà il danneggiato.

Nel caso in cui l’assicurazione non provveda al rimborso dei danni il danneggiato potrà rivolgersi all’autorità giudiziaria citando l’Ente proprietario della strada davanti al Giudice di Pace per le controversie di valore sino ad € 5.000,00 o davanti al Tribunale per valori superiori.

La competenza territoriale deriva dal luogo in cui è avvenuto il sinistro.

Sia per la giurisprudenza di legittimità che di merito l’Ente <proprietario di una strada aperta al pubblico transito si presume, ai sensi dell’art. 2051 c.c., responsabile dei sinistri riconducibili alle situazioni di pericolo connesse in modo immanente alla struttura o alle pertinenze della strada stessa, indipendentemente dalla sua estensione, salvo che dia la prova che l’evento dannoso era imprevedibile e non tempestivamente evitabile o segnalabile> (C.Cass. sent. n. 23919 del 22.10.13; C.Cass. sent. n. 8935 del 12.04.13; C.Cass. sent. n. 21508 del 18.10.01; Trib. di Roma sent. n. 17786 del 04.09.13; Trib. di Teramo sent. n. 260 del 25.03.13; Trib. di Salerno sent. n. 315 del 01.02.13).

La giurisprudenza ritiene comunque che in caso di danno provocato da una buca sulla strada possa esistere anche una responsabilità del danneggiato quando alla causazione del sinistro concorra anche il suo comportamento < Non è ravvisabile la responsabilità oggettiva del Comune per danni da cose in custodia in caso di sinistro stradale causato da una profonda buca del manto stradale coperta da terriccio e fogliame, qualora dalle fotografie prodotte risulti la visibile sconnessione della suddetta strada, nella quale il danneggiato abbia oltremodo la residenza. Ciò in quanto supponendo che il danneggiato fosse a conoscenza del dissesto stradale, con opportuna moderazione della velocità avrebbe potuto evitare il verificarsi del sinistro> (C.Cass. sent. n. 23919 del 22.10.13; C.Cass. sent. n. 13514 del 03.07.12; Trib. di Milano sent. n. 8096 del 03.07.12; Trib. di Nocera Inferiore, sent. del 08.06.12).

Mar.De.Mi.

4 Commenti

  1. senza contare i danni non visibili nell’immediato. mi riferisco ai danni fisici sulla colonna vertebrale a causa di continue sollecitazioni dovute al manto stradale sconnesso, a cui sono esposti soprattutto gli autisti di mezzi pubblici che passano giornate intere sulle strade urbane ed extra urbane!!
    credo proprio che questa citta sia tutta da ricostruire e non solo nelle strade…..

  2. No, non svegliateli altrimenti i danni saranno maggiori. Anche i consigli per i rimborsi, poverini dove prenderanno i soldi? Un po’ di pazienza, non dureranno ancora per molto.

    • Caro g.a. mi dispiace deluderti, ma la storia parla chiaramente che tutti quelli che si sono succeduti, o quasi, hanno fallito. Quindi ho poca fiducia anche in quelli che li sostituiranno.
      Quello che si devono svegliare, sono i cittadini per bene. bisogna cambiare questa mentalità che alla fine ci fa passare TUTTO!!
      Non posso pensare che, per esempio, ci siano strade come la parte finale di via Giulio Cesare alla commenda che tra un po’ si potrà percorrere solo con un trattore, e NESSUN cittadino di quella strada si lamenti o addirittura la blocchi per protesta.
      Dobbiamo cambiare noi cittadini perché altrimenti se aspettiamo i vari consigli comunali, non cambierà nulla per i prossimi 40 anni.

  3. Strade dissestate…..ma va!!
    E’ una città alla frutta, stiamo andando sempre peggio.
    Vi segnalo alcune strade che fanno schifo in pieno centro:
    1) l’ultimo pezzo di via Mazzini;
    2) Via Saponea e tutta via Lata;
    3) Via Bastioni S. Giacomo ( dall’agenzia delle entrate a via del mare).
    E chi sa quante ne sto dimenticando…..ma d’altronde se immaginate che Via della Torretta al paradiso, strada che i vigili percorrono tutti i giorni per recarsi al comando sembra un TRATTURO di campagna e non cambia nulla!!
    “Amministratori” DATEVI UNA MOSSA qui tra un po’ scapperemo tutti via da questa città e questa volta senza più tornarci.
    SVEGLIAAAAAAAAA la città sta MORENDO!!!!

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