Uomo bruciato, chiede un passaggio per uscire da casa e non torna piu’

MESAGNE- Era uscito da casa nel pomeriggio  di ieri e non vi ha fatto più ritorno. Nella sua azienda agricola, dove abita con la sua famiglia, in contrada Palmarini a Brindisi, Damiano De Fazio, 51 anni, non è mai rincasato. Gli investigatori, gli agenti del Commissariato di Mesagne e gli uomini della Squadra Mobile di Brindisi con il sostituto commissario Domenico Conte, in queste ore stanno cercando di ricostruire cosa è accaduto immediatamente prima che De Fazio fosse ritrovato in contrada Epifani (nelle campagne di Mesagne) avvolto dalle fiamme. Il 51enne è ricoverato al centro Grandi Ustionati di Brindisi, è in pericolo di vita, la prognosi resta riservata. L’uomo è un agricoltore, ha un’azienda agricola che gestisce con i suoi figli, 5 in tutto, 4 maschi e una ragazza minorenne. Ha inoltre un sesto figlio avuto con un’altra donna. In queste ore gli investigatori con il pm Luca Buccheri stanno ascoltando familiari e conoscenti dell’uomo.

Da una prima ricostruzione dei fatti sembrerebbe che De Fazio nel pomeriggio abbia chiamato qualcuno per farsi dare un passaggio per recarsi da qualche parte. Avrebbe telefonato ad un conoscente perché la sua macchina era rotta, chiedendogli un passaggio.  L’uomo è andato a prenderlo da casa, una volta uscito De Fazio non è più rientrato.

Sembra accantonata l’ipotesi di tentativo di suicidio, o meglio, sin da subito gli investigatori sono stati convinti del fatto che qualcuno voleva ammazzarlo. L’episodio è avvenuto in un modo atroce, lo hanno cosparso di liquido infiammabile, forse benzina, e gli hanno dato fuoco. Erano circa le 23,45 di ieri notte quando una guardia giurata dell’istituto di vigilanza Vigilnova ha notato in contrada Epifani, sulla strada che collega Mesagne a Serranova, qualcosa che prendeva fuoco e si muoveva, una volta vicino si è reso conto che si trattava di un uomo. Qualcuno aveva tentato di ammazzarlo poco  prima l’arrivo del vigilante.

 De Fazio in passato ha avuto dei precedenti per contrabbando, storie che sembrerebbero ormai chiuse da tempo. La sua attività ora era concentrata nell’azienda agricola, coltivava verdure, pomodori e altri ortaggi. Chi aveva interesse ad ammazzarlo e perché? A queste domande stanno cercando di dare una risposta gli investigatori.  Una cosa è certa, le modalità del tentativo di omicidio sono del tutto anomale,  si è trattato di qualcuno senza scrupoli, un gesto di estrema crudeltà. Nella maggior parte dei casi l’omicida prima uccide e poi brucia il corpo, questa volta si è tentato di bruciare per ammazzare.

Lucia Portolano

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