Vendola prova ad annullare le primarie: «Il centrosinistra non c’è più», ma il Pd va avanti

BARI – Con un colpo di teatro Nichi Vendola, leader di Sel e presidente della Regione Puglia, ha annunciato la cancellazione delle primarie del prossimo 30 novembre. Almeno, questo è quanto dichiarato dallo stesso Vendola a margine di una riunione di maggioranza tenutasi oggi a Bari. «Allo stato il centrosinistra non c’è più, le primarie non si fanno». Questa la pesante dichiarazione che rappresenta il culmine di giorni di screzi e battibecchi avuti con Michele Emiliano, candidato alle primarie e segretario regionale del Pd. «Credo che sia stato violato un vincolo fondamentale di solidarietà, di lealtà e di rispetto della verità – ha detto ancora Vendola – Personalmente non intendo ulteriormente esercitarmi in alcun ping pong polemico con Michele Emiliano. Il mio ufficio – ha aggiunto – non è mai stato un mercatino per scambi di alcun genere. Credo che il centrosinistra abbia bisogno di una fisionomia limpida, di non essere l’area dei trasformisti e dei riciclati, abbia bisogno di continuare a dare speranza alla Puglia come ha fatto in questi dieci anni». La querelle tra i due leader è nata e si è sviluppata attorno al ruolo passato e futuro dell’Udc: Vendola ha accusato Emiliano di essersi accordato coi centristi in maniera scorretta; accuse respinte al mittente dal segretario Pd che ha rimarcato come, più volte, l’Udc ha tenuto a galla la barca al cui timone c’è, ancora per qualche mese, il leader di Sel. La frattura si è consumata definitivamente dopo il vertice dei maggioranza convocato da Vendola e disertato da Emiliano e da altri 5 segretari di partito: Iniziativa democratica, Italia dei valori, Realtà Italia, Partito socialista e Centro democratico. La prima reazione, tra quelle attesissime dei partecipanti alle primarie, è quella di Guglielmo Minervini, assessore della giunta presieduta da Vendola ed esponente Pd. «Sono profondamente dispiaciuto che Vendola e Sel si siano sfilati dalle primarie e dalla coalizione – afferma Minervini – Comprendo le motivazioni: siamo stati i primi a denunciare il rischio di snaturamento del centrosinistra a causa della spregiudicatezza di Michele Emiliano. Tuttavia non condividiamo la decisione». L’assessore, quindi, sottoscrive i ragionamenti del suo presidente ma ne contesta la presa di posizione. «Per noi – prosegue in una nota – le primarie continuano perchè il centrosinistra non è fatto soltanto dai partiti e non è solo una vicenda tra il Pd e Sel. Il centrosinistra è soprattutto un popolo che domenica vuole partecipare e decidere per vincere i sistemi d’interesse e le loro truppe cammellate. Le battaglie si vincono sul campo, dimostrando la superiore forza della passione e dell’entusiasmo».

BrindisiOggi

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