Opere abusive a due passi da Torre Guaceto, il Comune ordina l’abbattimento

BRINDISI- Il Comune di Brindisi ordina l’abbattimento delle opere abusive realizzate dal gestore dello stabilimento balneare “Guna Beach” che di fatto bloccavano l’ampliamento della riserva naturale di Torre Guaceto.

Il Comune ha ordinato: “la demolizione e rimozione con ripristino dello stato dei luoghi di tutte le opere abusive realizzate ed accertate, il tutto previo eventuale provvedimento di dissequestro da parte dell’autorità competente. Le spese saranno a carico del responsabile degli abusi”.

“Con l’ordinanza di abbattimento delle opere realizzate in modo del tutto abusivo da un operatore brindisino sulla costa Nord, il Comune di Brindisi ha confermato quanto denunciato un anno addietro dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto- sottolinea il Consorzio di Torre Guaceto-  Va sottolineato anche che, lo stesso privato che oggi è destinatario della disposizione, solo due mesi fa si era rivolto al Tar di Lecce nel tentativo di bloccare il procedimento per l’ampliamento del perimetro della Riserva finalizzato alla tutela degli habitat naturali, previsto finanche dal Ministero dell’Ambiente e approvato già nel 2013. Il soggetto ha invocato l’intervento del Tribunale asserendo che l’espansione dell’Area Protetta avrebbe leso i suoi interessi in zona Apani in quanto gestore dello stabilimento balneare “Guna Beach”.

Oggi, dopo gli illeciti edilizi commessi, il Comune di Brindisi gli impone di abbandonare l’area e di riportare i luoghi allo stato originario. E “dulcis in fundo”, in sede giudiziaria, lo stesso operatore rinuncia alla sospensiva dei provvedimenti conseguenti al Piano di ampliamento della Riserva chiedendo l’abbinamento al merito e, di fatto, smontando la sua stessa tesi circa il presunto e conseguente danneggiamento dei suoi interessi”.

Il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto aveva segnalato al Comune di Brindisi la presenza di opere difformi rispetto a quanto consento dalla Legge, nel maggio 2015. Questo perché in sede di un sopralluogo effettuato al confine sud della Riserva, il personale del Consorzio aveva rilevato attività di movimentazione terra e creazione di strade in una zona adiacente alla RNS.

areaAttraverso i rilievi fotografici il Consorzio aveva evidenziato come l’area in oggetto risultava interessata da una profonda trasformazione dei luoghi, con l’eliminazione della vegetazione presente e l’apporto di materiale per il rilevato e la pavimentazione con stabilizzato per la costruzione di nuove strade. Azioni in contrasto con quanto definito dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), adottato con Delibera n. 1435 del 2 agosto 2013 e approvato con Delibera n. 176 del 16/02/2015.

“Si rilevava che l’area in oggetto, una zona umida retrodunare, ha subito negli ultimi anni (il Comune di Brindisi ha messo nero su bianco che l’operatore oggetto dell’ordinanza ha iniziato la sua attività nell’area nel 2007) la progressiva distruzione dell’habitat sino a ridursi ad una superficie arata che si inonda nei periodi invernali- dice ancora il Consorzio- Come riportato nel documento inoltrato al Comune di Brindisi, nel novembre 2013 è stato realizzato, inoltre, un canale che connette l’area umida alla costa, come tentativo di drenaggio delle acque superficiali. E, relativamente alla componente “Aree umide”, citando l’art. 65 delle NTA del PPTR, comma 2, si ricordava che non sono ammissibili piani, progetti e interventi che comportano la modificazione dello stato dei luoghi, bonifica e prosciugamento anche se solo temporaneo, variazione improvvisa e consistente del livello dell’acqua”.

A un anno di distanza dalla segnalazione effettuata dal Consorzio, il Comune di Brindisi ha confermato quanto rilevato dall’ente gestore della Riserva e comunicato che ha comunicato tra l’altro che  procederà con “l’applicazione del danno ambientale di cui alla L.R. 27/01/2015 n.3 ‘Norme per la salvaguardia degli habitat costieri di interesse comunitario’ in quanto in presenza dell’Area Marina Protetta di Torre Guaceto DM 4/12/1991. Avvio del procedimento di preavviso finalizzato alla revoca della concessione demaniale per inadempienza degli obblighi derivanti dalla concessione”.

BrindisiOggi

2 Commenti

  1. Quindi per valorizzare il territorio lo deturpiamo in favore di chi se ne sbatte delle leggi. Manca la cultura del rispetto! Paese morto per questa politica che meritiamo in quanto siamo un popolo di gente che se ne sbatte di regole e leggi.
    Mi auguro che davvero sia ben ripristinata quell’area che fa parte dell’area marina protetta e non un posto in rovina ma anzi … Non giustifichiamo chi delinque…

  2. Brindisi é una cittá morta.. il litorale nord era in fin di vita.. ora lo stanno ammazzanfo totalmente.. invece che valorizzarlo invece che tenere su un palmo di mano quei pochi “pazzi” che ancora hanno voglia di investire non fanno altro che distruggerli.. non abbiamo ancira capito che l unica speranza per sopravvivere a brindisi è far arrivare soldi freschi da fuori con il turismo e il turista cerca posti belli ma che offrano qualcosa e non erbe secche spiagge sporche e strade dissestate.. se abbiamo una politica incompetente scendiamo in strada e facciamoci sentire

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