Alghe sulle spiagge, Nigro: “Prima non c’erano, il vento o qualcuno le ha portate lì”

INTERVENTO/ A seguito dell’articolo “Sdraiati al sole su montagne di posidonia, altro che pulizia” pubblicato su BrindisiOggi.it, in data 13 luglio 2014, riceviamo e pubblichiamo l’intervento del comandante della Polizia Municipale di Brindisi, Teodoro Nigro.

“Registro il contenuto dell’articolo apparso oggi e nell’ambito della  competenza ovvero della citazione personale e del corpo che rappresento ,  preciso :

 Gentile Direttore ,

 il tema riconducibile alla piena e decorosa fruibilità delle spiagge libere poste a nord del capoluogo ha sempre interessato , per quanto di competenza ,  il Comando la P.M. che negli anni ha attenzionato , a più riprese ,  il litorale anche per i più gravi aspetti edilizi .

In tal senso ogni attività di controllo di polizia amministrativa od edilizia posti  in essere , è stata sempre accompagnata da eloquenti immagini e filmati ( in atti del Comando ) che in qualche modo ristorassero – nella comunicazione agli organi di informazione – le aspettative di efficienza e di decoro a cui è noto , il cittadino e la stessa Pubblica Amministrazione  , molto tiene   . Altresì e vieppiù  ristorassero , ove di successivo interesse , l’attuazione del diritto di cronaca su di un argomento di particolare diffuso e pregnante interesse.

Ma è bene precisare , con determinazione istituzionale , che la situazione rappresentata oggi , domenica 13 luglio c.a. , al netto della scelta fisica di luogo del cittadino come mostrato in foto , è certamente frutto di una dinamica di movimentazione e stoccaggio  di gran quantità di alghe che non era presente qualche giorno addietro allorquando agenti e tecnici comunali hanno effettuato un sopralluogo ; a questo punto  ipotizzo che i venti , le correnti presenti a riva e  la stessa attività operata dalla ditta di igiene urbana con mezzi speciali , hanno comportato da quanto si legge nelle Ordinanze di recente emanazione , fasi di lavorazione del bene alghe che verosimilmente può creare simili disagi  concentrati in alcune decine di metri del tratto di spiaggia fotografato .

Ipotizzo altresì che , notte tempo , gli accumuli di alghe – come visionati , possano essere riconducibili a condotte non autorizzate da parte anche di terzi interessati a disfarsi – in maniera illegittima , delle medesime alghe.

E’ appena il caso di evidenziare , d’altro canto , che  la tutela dell’alga e dei suoi luoghi ( tutti rigorosamente naturali ed autoctoni )  di stoccaggio , è oggetto di    specifica articolata e complessa regolamentazione ( con fonte normativa nazionale ed ordinanza locale) e tutela giuridica e biologica / naturalistica che certamente impone , come minimo , la condivisione visiva ( e mi si consentirà olfattiva ) da parte di molti ( venti a parte….. )   i quali frequentano quei tratti di spiaggia all’interno della baia ex lido Poste dove sorgono anche stabilimenti privati .

Pertanto , ferme restando le prescrizioni operate dalla Amministrazione Comunale , è noto a molti , come gli accumuli stagionali di alghe , anche nel tratto in foto ,  da molti anni presenti  hanno creato , nella commistione con la  sabbia , vere e proprie dune artificiali confinanti con la strada asfaltata che conduce all’ingresso del neo parco naturale lì prossimo . Tali dune contribuiscono a rallentare l’opera di trasporto delle alghe nei punti individuati in ordinanza posti sotto la falesia ( sempre nell’ambito dei 400 / 500 mt della baia ) a causa dei venti e delle mareggiate anche contenute .

Pertanto ed infine nello sposare il disagio del cittadino come descritto ma contestualizzato a quanto sopra argomentato ,  nella mattinata di domani informerò gli uffici tecnici competenti sempre e solo nell’ambito dei compiti di ispezione e controllo del territorio urbano sottolineando la assenza di compiti di polizia marittima e demaniale come per legge“.

E certamente avremo cura di verificare lo stato manutentivo complessivo delle spiagge libere ovvero la rispondenza ai canoni normali di pulizia e lavorazione ovvero approntamento della sabbia ( che nella maggior parte dei casi non presenta la citata alga secca ) “.

Ogni altro chiarimento sulla vita – attiva e passiva – dell’alga bene protetto – , di eventuale futuro interesse ,  potrà essere richiesto, definitivamente   al personale tecnico dei settori comunali preposti .

 Ringrazio”.

 Il Dirigente   Comandante  VV.UU.    Brindisi

Col Nigro      Dr.  Teodoro

3 Commenti

  1. Per il Sig. “FrangiscuBrindisinu” : Preciso che in riferimento alle attività altrui (riferimento DIGOS) ognuno di noi ha un suo personale pensiero, questo può essere condivisibile oppure no.
    Pertanto mi limito (nella presente) a riscontrare la parte della sua pregiatissima nella quale vengo direttamente chiamato in causa.
    Nessuno vuol farsi maestro dall’esterno, negli anni di personale attività possono esserci stati successi ed insuccessi, gli archivi giornalistici della storia ne sono la testimonianza.
    Una cosa è certà !, ai tempi della SLIA (Gestore del Servizio di Igiene Urbana sino al 2006) il problema Posidonia non esisteva per due motivi:
    a) il Ministero dell’Ambiente non si era espresso, così come si è espresso nel 2008 – ossia a tutela dei luoghi marini;
    b) i costi di smaltimento della Posidonia erano in capo al Gestore del Servizio (SLIA) e, pertanto, il Comune ne pretendeva la rimozione e relativo smaltimento in discarica.

  2. La questione riguardante lo smaltimento della posidonia è diventato da mesi oggetto di discussione!Nulla si è risolto ancora a discapito della cittadinanza ed ahimè dei lidi che confinano cn la spiaggia libera….voglio sperare che anche qsta volta nn siano incaricati gli agenti della digos per fare chiarezza sull argomento! P.S Chiarissima la spiegazione del geom gioia,ma come al solito all esterno siamo tutti più bravi di chi al momento opera!le stesse problematiche esistevano durante la gestione SLIA….VEDREMO

  3. Mi permetto umilmente di segnalare che l’ingente quantità di Posidonia, che viene a spiaggiarsi lungo la Litoranea Nord (Cala Materdomini – Apani), non può essere movimentata con le “palette dei carbonari” .
    Con la dovuta accortezza questa va movimentata con le attrezzature/mezzi adeguati, in ossequio alle direttive del Ministero dell’Ambiente.
    Qindi una pala gommata ed un buon manovratore possono assolvere al problema (la posidonia è presente da oltre dieci anni lungo la nostra litoranea).

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