Da anni senza acqua e fogna, eppure le bollette arrivano: non è il terzo mondo, è Sant’Elia

BRINDISI-  Una via di Sant’Elia da anni senza acqua e fogna. In via degli Elettrici i residenti pagano le opere di urbanizzazione ma ancora non hanno i servizi. Eppure qui le bollette arrivano. “Stiamo chiedendo solo ciò che ci spetta- spiega- Giancarlo Iunco che si fa portavoce dei residenti della zona per denunciare il disagio provocato dall’interruzione della costruzione della rete idrica e fognaria. Ora si servono di pozzi artesiani, ma è chiaro che questa acqua non è potabile.

Il mancato completamento delle opere di costruzione della rete fognaria e idrica sta suscitando parecchi disagi. Il residente racconta di come tutto è incominciato. Circa tre anni fa iniziarono i lavori finanziati dall’AQP (acquedotto pugliese) su un vecchio progetto presentato dal Comune di Brindisi. “Detti lavoro – riferisce Iunco –  sono stati fatti a metà e precisamente le condutture della rete fognaria sono arrivate fino al civico 5, dove risiedo, mentre la conduttura dell’acqua si è fermata a trenta metri da casa mia. Come se avesse senso prolungare la rete fognaria se non vi può essere conduttura dell’acqua.”

I residenti tutti, dopo mesi di fermo dei lavori, hanno chiesto spiegazioni sia alla ditta che aveva effettuato i lavori sia alla stessa AQP che aveva finanziato il progetto. La risposta è stata del tutto inconcludente, in quanto è stato ribadito agli abitanti di via degli Elettricisti che il progetto prevedeva la costruzione della rete idrica e fognaria solo fino ai punti costruiti. “ Ad oggi nulla è cambiato, siamo ancora senza rete fognaria e idrica, pur avendo regolarmente pagato le tasse sulle opere di urbanizzazione con i quali il Comune dovrebbe fornire i servizi, essendo gli stessi primari. – conclude amaramente Giancarlo Iunco – Ciò  nonostante, il Comune è puntuale nell’inviare i bollettini per il pagamento delle tasse per i servizi di cui non usufruiamo. Confido che la diffusione di questa situazione possa farci giungere finalmente ad una svolta, con la speranza che qualche buon e responsabile prenda a cuore la vicenda impegnandosi a fare qualcosa per porre fine a questo calvario in cui siamo costretti a vivere”.

Alberta Esposito

 

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