“Stop alla buona scuola”, gli studenti si preparano per la mobilitazione del 12 marzo

BRINDISI – “Stop buona scuola, in piazza il 12 marzo”. Questa frase è apparsa sugli striscioni affissi davanti alle scuole brindisine. Un messaggio forte e chiaro che gli studenti intendono mandare al Governo e al Paese: Con la Buona Scuola, di cui oggi si parla in CdM, si porterebbe a compimento il processo di aziendalizzazione e privatizzazione della scuola pubblica, e non permetteremo che ciò accada. Questo in attesa della mobilitazione studentesca nazionale del 12 marzo prossimo.

studenti sciopero  (1)
Studenti in piazza

“Nel corso dell’autunno – scrivono gli studenti dell’Uds (Unione degli studenti) Brindisi – abbiamo contestato a varie riprese le politiche del Governo Renzi, in primis sulla Buona Scuola. L’intero mondo della scuola si è rivoltato contro la riforma calata dall’alto dal Governo che, nonostante ciò, prosegue indifferente la sua strada, auto-legittimandosi dando adito alla “consultazione”, rivelatasi in verità un gran fallimento carente in partecipazione (solo 6500 questionari compilati da studenti). Non vogliamo la scuola dei privati, in cui i docenti sono in competizione l’uno con l’altro, in cui il dirigente scolastico assume un potere assoluto, in cui i processi formativi sono subordinati agli interessi delle aziende. Il 12 Marzo torneremo quindi nelle piazze di tutta Italia rifiutando questo modello di scuola, pronti a portare avanti un alternativa reale”.

Le priorità degli studenti, che presenteranno ufficialmente con una conferenza stampa alla Camera dei Deputati il prossimo 10 marzo, sono: Finanziamenti, i quali necessitano di salire al 6% del PIL in linea con le medie europee; Diritto allo studio, per cui richiediamo che l’istruzione sia realmente gratuita per tutti senza alcuna barriera di accesso; Valutazione, per cui chiediamo l’eliminazione del sistema INVALSI a vantaggio di una valutazione narrativa non punitiva inserita nei percorsi di crescita dello studente; Alternanza Scuola-Lavoro, non intesa come lavoro gratuito ma come percorsi formativi facoltativi con diverse realtà e per periodi di tempo brevi garantendo diritti e gli obiettivi formativi; Didattica e riforma dei cicli, per cui riteniamo necessario un epocale rinnovamento sia rispetto ai metodi didattici, abbandonando la classica lezione frontale sperimentando nuove forme di apprendimento e sull’ organizzazione dei cicli, inserendo un biennio unitario e un triennio specializzante per diminuire le enorme differenze oggi esistenti tra Licei , Tecnici, Professionali, aumentare il livello di cultura medio e armonizzare il processo di crescita dello studente, contrastando la dispersione scolastica.

“Il 12 Marzo sosterremo una concreta alternativa alla Buona Scuola, la LIP (legge di iniziativa popolare per una buona scuola per la Repubblica), depositata in parlamento dal 2006, diametralmente opposta alla riforma del Governo Renzi e in linea con le nostre rivendicazioni e sul nostro modo di vedere la scuola. Il 12 Marzo non faremo un passo indietro, pronti a dare vita a una “calda” primavera” concludono dall’Uds.

BrindisiOggi

1 Commento

  1. Leggo la seguente espressione “Non vogliamo la scuola dei privati…. in cui i processi formativi sono subordinati agli interessi delle aziende”. Non credo che le aziende “subordino” ai loro interessi i processi formativi: è una cosa non di loro competenza. Le aziende, invece, fanno una cosa molto più semplice ,poco dispendiosa e di loro competenza: licenziano le maestranze, smantellano le loro infrastrutture e se ne vanno all’estero, dove fanno più quattrini. E NESSUNO, ripeto NESSUNO,sul pianeta Terra può impedire loro di fare così.E poi fanno un’altra cosa: NON TORNANO PIU’…Ma non preoccupatevi: ciò non succede quasi più. Sono andate via quasi tutte.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*